Un Ballo in Maschere

Giuseppe Verdi (Roncole 1813 - Milán 1901) tuvo enormes problemas con la censura para estrenar Un Baile de Máscaras. Toda Europa estaba inmersa en revoluciones y en el Reino de Nápoles, para el que se había previsto el estreno, estaba prohibido representar en escena la muerte de un soberano. En efecto, aunque la obra se inspira en el hecho real de la muerte del rey Gustavo III de Suecia, la acción hubo de ser trasladada a las colonias inglesas de Norteamérica (Boston) y el rey convertido en el Gobernador Inglés de la Colonia.

El libreto en tres actos es obra de Antonio Somma, basado en la ópera Gustave III (1833) con música de F. Daniel Esprit Aubert y letra de A. Eugène Scribe. Antes que Verdi, la historia de Gustavo III ya había atraído a otros compositores: Vincenzo Gabussi con su Clemenza di Valois (Venecia, 1841) o Mercadante con Il Reggente (Turín, 1843).

Aunque Un Baile de Máscaras no representa un avance en la producción verdiana, es una de las óperas mejor estructuradas y equilibradas del compositor roncolés, donde la acción se mantiene fluida y continua durante toda la obra, sin que exista ningún pasaje excesivamente largo.

Personajes

RICARDO

RENATO

AMELIA

ULRICA

ÓSCAR

SILVANO

SAMUEL

TOM

Conde de Warwick, Gobernador de Boston

Secretario de Ricardo

Esposa de Renato

Adivina Negra

Paje de Ricardo

Un Marinero

Conspirador

Conspirador

Tenor

Barítono

Soprano

Contralto

Soprano

Bajo

Bajo

Bajo

La acción tiene lugar en Boston (EE.UU), colonia inglesa, a finales del siglo XVII

ATTO PRIMO


Quadro 1

(In fondo, l'ingresso nelle
stanze del conte. È il mattino. Deputati, 
gentiluomini, popolani, ufficiali; sul
dinanzi, Samuel, Tom e loro ardenti. 
Tutti aspettano che si desti Riccardo)

UFFICIALI, GENTILUOMINI 
Posa in pace, 
a' bei sogni ristora, 
O Riccardo, il tuo nobile cor. 
A te scudo su questa dimora 
Sta d'un vergine mondo l'amor.

SAMUEL, TOM, ARDERENTI 
E sta l'odio che prepara il fio, 
Ripensando ai caduti per te. 
Come speri, disceso l'oblio 
Sulle tombe infelici non è.

(Entra Oscar dalla stanze del conte.)

OSCAR 
S'avanza il conte.

RICCARDO
(salutando gli astanti)
Amici miei... Soldati...

(ai deputati nel ricevere delle 
suppliche)

E voi del par diletti a me! Porgete: 
A me s'aspetta; io deggio 
Su' miei figli vegliar, perchè sia pago 
Ogni voto, se giusto. 
Bello il poter non è, che de' soggetti 
Le lagrime non terge, e ad incorrotta 
Gloria non mira.

OSCAR 
(a Riccardo)
Leggere vi piaccia 
Delle danze l'invito.

RICCARDO 
Avresti alcuna 
Beltà dimenticato?

OSCAR 
(porgendogli un foglio)
Eccovi i nomi.

RICCARDO 
(leggendo, tra sè )
Amelia... ah, dessa ancor! L'anima mia 
In lei rapita ogni grandezza oblia! 
La rivedrà nell'estasi 
Raggiante di pallore...
E qui sonar d'amore 
La sua parola udrà. 
O dolce notte, scendere 
Tu puoi gemmata a festa: 
Ma la mia stella è questa 
Che il ciel non ha!

SAMUEL, TOM, ADERENTI 
(sommessamente)
L'ora non è, che tutto 
Qui d'operar ne toglie 
Dalle nemiche soglie 
Meglio l'uscir sarà.

OSCAR, UFFICIALI, GENTILUOMINI 
Con generoso affetto 
Entro se stesso assorto, 
Il nostro bene oggetto 
De' suoi pensier farà.

RICCARDO 
(fra sè)
Ah! E qui sonar d'amore 
La sua parola udrà...

(ad Oscar)

Il cenno mio di là con essi attendi.

(Tutti s'allontanano. Oscar esce per 
ultimo e incontra Renato al limitare)

OSCAR 
(a Renato)
Libero è il varco a voi.

RENATO 
(fra sè)
Deh, come triste appar!

RICCARDO 
(fra sè)
Amelia!

RENATO 
(chinandosi)
Conte...

RICCARDO 
O ciel! lo sposo suo!

RENATO 
(accostandosi)
Turbato il mio 
Signor, mentre dovunque il nome suo 
Inclito suona?

RICCARDO 
Per la gloria è molto, 
Nulla per col. Segreta, acerba cura 
M'opprime.

RENATO 
E d'onde?

RICCARDO 
Ah no... non più...

RENATO 
Dirolla Io la cagion.

RICCARDO 
(fra sè)
Gran Dio!

RENATO 
So tutto...

RICCARDO 
E che?

RENATO 
So tutto. 
Già questa soglia istessa 
Non t'è securo asilo.

RICCARDO 
Prosegui.

RENATO 
Un reo disegno 
Nell'ombre si matura, 
I giorni tuoi minaccia.

RICCARDO 
(con gioia)
Ah!... gli è di ciò che parli? 
Altro non sai?

RENATO 
Se udir ti piace i nomi...

RICCARDO 
Che importa? Io li disprezzo.

RENATO 
Svelarli è mio dover.

RICCARDO 
Taci: nel sangue 
Contaminarmi allor dovrei. Non fia, 
Nol vo'. Del popol mio 
L'amor mi guardi 
e mi protegga Iddio.

RENATO 
Alla vita che t'arride 
Di speranze e gaudio piena, 
D'altre mille e mille vite 
Il destino s'incatena! 
Te perduto, ov'è la patria 
Col suo splendido avvenir? 
E sarà dovunque, sempre 
Chiuso il varco alle ferite, 
Perchè scudo del tuo petto 
È del popolo l'affetto? 
Dell'amor più desto è l'odio 
Le sue vittime a colpir.

OSCAR 
(all'entrata)
Il primo giudice.

RICCARDO 
S'avanzi.

GIUDICE 
(offrendogli dispacci a firmare)
Conte!

RICCARDO 
Che leggo!... 
il bando ad una donna! 
Or d'onde? 
Qual è il suo nome?... di che rea?

GIUDICE 
S'appella Ulrica, dell'immondo 
Sangue de' negri.

OSCAR 
Intorno a cui s'affollano 
Tutte le stirpi. Del futuro l'alta 
Divinatrice...

GIUDICE 
Che nell'antro abbietto 
Chiama i peggiori, d'ogni reo consiglio 
Sospetta già. Dovuto è a lei l'esilio, 
Nè muta il voto mio.

RICCARDO 
(ad Oscar)
Che ne di' tu?

OSCAR 
Difenderla vogl'io. 
Volta la terrea 
Fronte alle stelle, 
Come sfavilla 
La sua pupilla, 
Quando alle belle 
Il fin predice 
Mesto o felice 
Dei loro amor! 
È con Lucifero 
D'accordo ognor.

RICCARDO 
Che vaga coppia . . . 
Che protettor!

OSCAR 
Chi la profetica 
Sua gonna afferra, 
O passi 'l mare, 
Voli alla guerra, 
Le sue vicende 
Soavi, amare 
Da questa apprende 
Nel dubbio cor. 
È con Lucifero 
D'accordo ognor...

GIUDICE 
Sia condannata!

OSCAR 
(verso il conte)
Assolverla degnate.

GIUDICE
¡Condannata!

RICCARDO 
Ebben, tutti chiamate: 
Or v'apro un mio pensier.

(Renato ed Oscar invitano a rientrar 
gli usciti)

RICCARDO 
Signori: oggi d'Ulrica 
Alla magioni v'invito, 
Ma sotto altro vestito; 
Io là sarò.

RENATO 
Davver?

RICCARDO 
Sì, vo' gustar la scena.

RENATO 
L'idea non è prudente.

OSCAR 
La trovo anzi eccellente, 
Feconda di piacer.

RENATO 
Te ravvisar taluno Ivi potria.

RICCARDO 
Qual tema!

SAMUEL, TOM 
(sogghignando)
Ve', ve', 
di tutto trema 
Codesto consiglier.

RICCARDO 
(ad Oscar)
E tu m'appronta un abito 
Da pescator.

SAMUEL, TOM, ADERENTI 
(sottovoce)
Chi sia 
Che alla vendetta l'adito 
Non s'apra alfin colà?

RICCARDO 
Ogni cura si doni al diletto, 
E s'accorra nel magico tetto: 
Tra la folla de' creduli ognuno 
S'abbandoni e folleggi con me...

RENATO 
E s'accorra, ma vegli 'l sospetto 
Sui perigli che fremono intorno, 
Ma protegga il magnanimo petto 
Di chi nulla paventa per sè.

OSCAR 
L'indovina ne dice di belle, 
E sta ben che l'interroghi anch'io; 
Sentirò se m'arridon le stelle, 
Di che sorti benefica m'è. 

RICCARDO 
Ogni cura si doni al piacer...

RENATO 
E s'accorra e si vegli.

RICCARDO 
Dunque, signori, aspettovi, 
Incognito, alle tre 
Nell'antro dell'oracolo, 
Della gran maga al piè. 

OSCAR, UFFICIALI, GENTILUOMINI 
Teco sarem di subito, 
Incogniti, alle tre 
Nell'antro dell'oracolo, 
Della gran maga al piè.

RENATO 
E s'accorra, 
ma vegli 'l sospetto...

SAMUEL, TOM, ADERENTI 
Senza posa vegliamo all'intento, 
Nè si perda ove scocchi il momento. 
Forse l'astro che regge il suo fato 
Nell'abisso là spegnersi de'.

RICCARDO 
Alle tre nell'antro dell'oracolo. 
Ogni cura si doni al diletto, 
E s'accorra al fatidico tetto: 
Per un di si folleggi, si scherzi, 
Mai la vita più cara non è.

OSCAR, CORO
Si, si

RENATO 
Ma protegga il magnanimo petto 
Di chi nulla paventa per sè...

OSCAR 
Sentirò se m'arridon le stelle, 
Qual presagio le dettan per me...

SAMUEL, TOM, ADERENTI 
Forse l'astro che regge il suo fato 
Nell'abisso là spegnersi de'...

UFFICIALI, GENTILUOMINI 
Sì! Alfin brilli d'un po' di follia 
Questa vita che il cielo ne diè....

RICCARDO 
La vita mai si cara non è...
Alle tre, alle tre... 
Dunque, signori, aspettovi, ecc.

TUTTI GLI ALTRI 
Alle tre, alle tre!
Teco sarem di subito, ecc.
ACTO PRIMERO


Escena 1

(Una sala en la casa del Gobernador.
Es de mañana. Diputados, burgueses,
ciudadanos, oficiales, en primer
término; Samuel, Tom y sus secuaces, 
todos a la espera de Ricardo)

OFICIALES, CORO
Descansa en paz, oh Ricardo, 
y que bellos sueños 
reconforten tu corazón.
Como escudo tuyo sobre esta morada
está el amor de una tierra virgen, etc.

SAMUEL, TOM, SECUACES
Y está el odio que prepara el castigo,
por los que han caído por tu culpa.
No nos hemos olvidado.
Sobre sus infelices tumbas, no etc.

(Entra Óscar)

ÓSCAR
Viene el Conde.

RICARDO
(saludando a los presentes)
Amigos míos... Soldados...

(a los diputados, recibiendo
peticiones)

¡Vosotros, queridos míos! Dádmelas.
A mí me corresponde :
debo velar por mis hijos,
para satisfacer todo deseo, si es justo.
No es bueno el poder que no enjuga
las lágrimas de los súbditos, 
y a una incorrupta gloria no aspira.

ÓSCAR
(a Ricardo)
Haced el favor de leer
las invitaciones al baile.

RICARDO
¿Te habrás olvidado
de alguna beldad?

ÓSCAR
(entregándole un papel)
Aquí tenéis los nombres.

RICARDO
(leyendo, aparte)
¡Amelia... ah, ella otra vez! 
¡Mi alma arrebatada por ella 
toda grandeza olvida!
Volverá a verla, radiante de palidez...
Y aquí oiré de nuevo 
el amoroso sonido de su palabra.
Oh dulce noche, puedes 
descender enjoyada:
¡pero mi estrella, ah, es ésta
que ni el cielo posee!

SAMUEL, TOM, SECUACES
(para sí)
Aún no es la hora, ya que aquí
todo nos impide actuar.
Será mejor salir
de este lugar enemigo, etc.

ÓSCAR, OFICIALES, CORO
Con generoso afecto
en sí mismo absorto
de nuestro bien el objeto
de sus pensamientos hará, etc.

RICARDO
(para sí)
¡Ah! Y aquí el amoroso sonido, 
de sus palabras...

(a Óscar)

Espera mis órdenes allí con ellos.

(Todos se alejan. Óscar, el último,
encuentra a Renato en el umbral.)

ÓSCAR
(a Renato)
El camino está libre para vos,

RENATO
(aparte)
¡Ay, qué triste parece!

RICARDO
(aparte)
¡Amelia!

RENATO
(inclinándose)
Conde...

RICARDO
¡Oh, cielos! ¡Su esposo!

RENATO
(acercándose)
¿Mi señor está turbado,
mientras por todas partes 
su nombre ínclito suena?

RICARDO
Es mucho para la gloria,
nada para el corazón. 
Una amarga inquietud me oprime.

RENATO
¿Por qué?

RICARDO
Ah, no... ya no...

RENATO
Os diré yo la razón.

RICARDO
(aparte)
¡Gran Dios!

RENATO
Lo sé todo.

RICARDO
¿Qué?

RENATO
Lo sé todo.
Este mismo lugar ya no es
un refugio seguro para ti.

RICARDO
Continúa.

RENATO
Un malvado designio
madura en la sombra,
y amenaza tus días.

RICARDO
(con alegría)
¡Ah!... ¿Te referías a eso?
¿No sabes nada más?...

RENATO
Si deseas conocer sus nombres...

RICARDO
¿Qué importa? Les desprecio.

RENATO
Mi deber es revelarlos.

RICARDO
Calla: pues debería 
verter su sangre.
No quiero que eso ocurra. 
Que me guarde el amor de mi pueblo 
y que Dios me proteja.

RENATO
¡A la vida que te sonríe
de esperanzas y gozo llena,
se encadena el destino
de otros miles y miles de vidas!
Si mueres, ¿qué será de la patria
con su espléndido porvenir?
¿Y estará en todas partes siempre
cerrando el paso de las heridas,
porque el escudo de tu pecho
sea el afecto del pueblo?
El odio es más despierto que el amor
para atacar a sus víctimas, etc.

ÓSCAR
(en la entrada)
El primer juez 

RICARDO
Que pase.

JUEZ
(con despachos para firmar)
¡Conde!

RICARDO
¡Qué leo! 
¡El exilio para una mujer! ¿Por qué?
¿Cuál es su nombre? 
¿De qué se le acusa?

JUEZ
Se llama Ulrica, 
de la inmunda sangre de los negros.

ÓSCAR
En torno a ella se agolpan
todas las razas. 
Es la gran adivina del futuro...

JUEZ
A su abyecto antro
llama a los peores, es sospechosa
de todo vil consejo. Merece el exilio,
no cambiaré mi veredicto.

RICARDO
(a Óscar)
¿Y tú que dices?

ÓSCAR
Yo quiero defenderla.
Vuelta la terrosa
frente a las estrellas
¡cómo centellea
su pupila,
cuando a las bellas
el fin predice
triste o feliz
de sus amores!
Está siempre
de acuerdo con Lucifer, etc., sí, sí.

RICARDO
Bonita pareja...
¡Vaya protector!

ÓSCAR
Quien a su profética
falda se aferra,
ya cruce el mar,
ya vuele a la guerra,
su destino,
dulce o amargo,
conocerá 
en su turbado corazón.
Está siempre
de acuerdo con Lucifer... 

JUEZ
¡Que sea condenada!

ÓSCAR
(al Conde)
¡Dignaos absolverla!

JUEZ
¡Condenada!

RICARDO
Bien: llamad a todos.
Os diré lo que he pensado.

(Renato y Óscar invitan a entrar 
a los que habían salido.)

RICARDO
Señores: hoy os invito
a la morada de Ulrica,
pero disfrazados
allí yo estaré.

RENATO
¿De verdad?

RICARDO
Sí, quiero disfrutar de la escena.

RENATO
La idea no es prudente.

ÓSCAR
Al contrario, la encuentro excelente,
fecunda de placer.

RENATO
Alguien podría reconocerte allí.

RICARDO
¡Qué miedo!

SAMUEL, TOM
(sonriendo malignamente)
¡Mira, mira! 
Cualquier cosa hace temblar
a este consejero.

RICARDO
(a Óscar)
Y tú prepárame 
unas ropas de pescador

SAMUEL, TOM Y SUS SECUACES
(en voz baja)
¿Quién sabe
si la ocasión para la venganza
no se nos presentará al fin allí?

RICARDO
Prestemos toda la atención al deleite,
y acudamos al mágico techo:
que entre la multitud de los crédulos
cada uno se divierta conmigo...

RENATO
Acudamos, pero que vele la sospecha
sobre los peligros que se agitan allí,
que proteja el magnánimo pecho
de quien nada teme para sí.

ÓSCAR
La adivina dice la buenaventura,
la interrogaré también yo;
oiré si me sonríen las estrellas,
y me anuncian un destino feliz.

RICARDO
Prestemos toda la atención al placer...

RENATO
Acudamos...

RICARDO
Pues, señores, os espero,
de incógnito, a las tres.
En el antro del oráculo,
a los pies de la gran maga.

ÓSCAR, OFICIALES, NOBLES
Contigo estaremos enseguida,
de incógnito, a las tres.
En el antro del oráculo,
a los pies de la gran maga.

RENATO
Acudamos, 
pero que vele la sospecha...

SAMUEL, TOM, SECUACES
Sin pausa ocupémonos del intento,
no perdamos, si surge, la ocasión .
Quizás el astro que rige su destino
deba extinguirse allí en el abismo.

RICARDO
A las tres. En el antro del oráculo.
Prestemos toda la atención al deleite
y acudamos al fatídico techo:
por un día divirtámonos, bromeemos,
nunca la vida más preciosa es.

ÓSCAR Y CORO
Sí, sí.

RENATO
Pero proteja el magnánimo pecho
de quien nada teme para sí...

ÓSCAR
Oiré si me sonríen las estrellas,
y me anuncian un destino feliz...

SAMUEL, TOM, SECUACES
Quizás el astro que rige su destino
deba extinguirse allí en el abismo...

OFICIALES, NOBLES
Que al fin brille la diversión
en esta vida que el cielo nos dio...

RICARDO
La vida nunca tan preciosa es....
¡A las tres, a las tres!... 
Así pues señores os espero...

TODOS
¡A las tres, a las tres!
Contigo estaremos en seguida...

Quadro 2

(A sinistra un camino, il fuoco è acceso,
e la caldaia magica fuma sovra un
treppiè; dallo stesso lato l'uscio d'un
oscuro recesso. Sul davanti, una piccola
porta segreta. Nel fondo, l'entrata della
porta maggiore con ampia finestra 
da lato. In mezzo, una rozza tavola, 
e pendenti dal tetto e dalle pareti
stromenti ed arredi analoghi che al
luogo.Nel fondo uomini e donne del
popolo. Ulrica presso la tavola; poco
distanti, un fanciullo ed una giovinetta
che le domandano la buona ventura.)

POPOLANE 
Zitti... l'incanto non dessi turbare. 
Il demonio tra breve halle a parlare.

ULRICA 
Re dell'abisso, affrettati, 
Precipita per l'etra, 
Senza librar la folgore 
Il tetto mio penetra. 
Omai tre volte l'upupa 
Dall'alto sospirò; 
La salamandra ignivora 
Tre volte sibilò... 
E delle tombe il gemito 
Tre volte a me parlò.

(Riccardo entra vestito da pescatore,
avanzandosi tra la folla, nè scorgendo 
alcuno dei suoi)

RICCARDO 
(fra sè)
Arrivo il primo!

POPOLANE 
Villano, dà indietro. 

(Riccardo s'allontana ridendo)

Oh, come tutto riluce di tetro!

ULRICA 
(con esaltazione, declamando)
È lui, è lui! ne' palpiti 
Come risento adesso 
La voluttà riardere 
Del suo tremendo amplesso! 
La face del futuro 
Nella sinistra egli ha. 
M'arrise al mio scongiuro, 
rifolgorar la fa: 
Nulla, più nulla ascondersi 
Al guardo mio potrà!

(Batte al suolo esparisce)

POPOLANE 
Evviva la maga!

ULRICA 
(di sotterra)
Silenzio, silenzio!

SILVANO 
(rompendo la calca)
Su, fatemi largo, 
saper vo' il mio fato. 
Del conte sono servo, 
son suo marinaro: 
La morte per esso 
più volte ho sfidato; 
Tre lustri son corsi del vivere amaro, 
Tre lustri che nulla s'è fatto per me.

ULRICA 
(ricomparendo)
E chiedi?

SILVANO 
Qual sorte pel sangue 
versato mi attende.

RICCARDO 
(fra sè)
Favella da franco soldato

ULRICA 
(a Silvano)
La mano.

SILVANO 
Prendete.

ULRICA 
(osservando la mano)
Rallegrati omai: 
In breve dell'oro e un grado t'avrai.

(Riccardo trae un rotolo e vi scrive su)

SILVANO 
Scherzate?

ULRICA 
Va pago.

RICCARDO 
(ponendolo in tasca a Cristiano 
che non s'avvede)
Mentire non de'

SILVANO 
A fausto presagio 
ben vuolsi mercè.

(Frugando trova il rotolo su cui legge
estatico:)

"Riccardo al suo caro 
Silvano uffiziale." 
Per Bacco!... non sogno! 
dell'oro ed un grado! 
Evviva! Evviva!

POPOLANE 
Evviva la nostra Sibilla immortale, 
Che spande su tutti ricchezze e piacer.

POPOLANE 
(S'ode picchiare alla piccola porta)
Si batte!

(Ulrica va ad aprire ed entra un servo)

RICCARDO 
(fra sè)
Che veggo! sull'uscio segreto 
Un servo d'Amelia!

SERVO 
(sommessamente ad Ulrica, ma inteso 
da Riccardo)
Sentite: 
la mia Signora, 
che aspetta là fuori,
vorria pregarvi in segreto d'arcano parer.

RICCARDO 
Amelia!

ULRICA 
S'inoltri, ch'io tutti allontano.

RICCARDO 
Non me 

(Il servo parte)

ULRICA 
Perchè possa rispondere a voi 
È d'uopo che innanzi 
m'abbocchi a Satana; 
Uscite, lasciate ch'io scruti nel ver.

SILVANO, POPOLANE 
Usciamo, 
si lasci che scruti nel ver.

(Mentre tutti s'allontanano, Riccardo
s'asconde. Amelia entra agitatissima)

ULRICA 
Che v'agita cosi?

TUTTI
Usciamo, si lasci che scruti nel ver.

ULRICA
Che v'agita così?

AMELIA 
Segreta, acerba 
Cura che amor destò...

RICCARDO 
(nascosto)
Che ascolto!

ULRICA 
E voi cercate?

AMELIA 
Pace... 
Svellermi dal petto 
Chi sì fatale e desïato impera! 
Lui, che su tutti il ciel arbitro pose.

RICCARDO 
(fra sè)
Che ascolto? Anima mia!

ULRICA 
L'oblio v'è dato. 
Arcane stille conosco 
d'una magic' erba, 
Che rinnovella il cor... 
Ma chi n'ha d'uopo 
Spiccarla debbe di sua man 
nel fitto delle notti. 
Funereo È il loco.

AMELIA 
Ov'è?

ULRICA 
L'osate voi?

AMELIA 
(risoluta)
Sì, qual esso sia.

ULRICA 
Dunque ascoltate: 
Della città all'occaso, 
Là dove al tetro lato 
Batte la luna pallida 
Sul campo abbominato . . . 
Abbarbica gli stami, 
A quelle pietre infami, 
Ove la colpa scontasi 
Coll'ultimo sospir!...

AMELIA 
Mio Dio! qual loco!

ULRICA 
Attonita e già tremante siete?

RICCARDO 
Povero cor!

ULRICA 
V'esanima?

AMELIA 
Agghiaccio...

ULRICA 
E l'oserete?

AMELIA 
Se tale è il dover mio 
Troverò possa anch'io.

ULRICA 
Stanotte?

AMELIA 
Sì.

RICCARDO 
(fra sè)
Non sola: 
Chè te degg'io seguir.

AMELIA 
Consentimi, o Signore, 
Virtù ch'io lavi 'l core. 
E l'infiammato palpito 
Nel petto mio sopir.

ULRICA 
Va, non tremar, l'incanto 
Inaridisce il pianto. 
Osa e berrai nel farmaco 
L'oblio de' tuoi martir...

RICCARDO 
(fra sè)
Ah! Ardo, e seguirla ho fisso 
Se fosse nell'abisso, 
Pur ch'io respiri, Amelia, 
L'aura de' tuoi sospir.

VOCI 
(dal fondo)
Figlia d'averno, schiudi la chiostra, 

(spinte alla porta)

E tarda meno a noi ti mostra. 

ULRICA 
(ad Amelia)
Presto, partite... Addio.

AMELIA 
Stanotte... Addio.

(Amelia fugge per la porta segreta)

RICCARDO 
Non sola: chè te degg'io seguir!

(Ulrica apre l'entrata maggiore: 
entrano Samuel, Tom e aderenti, 
Oscar, gentiluomini e ufficiali 
travestiti bizzarramente, ai quali 
s'unisce Riccardo)

SAMUEL, TOM, CORO 
Su, profetessa, monta il treppiè, 
Canta il futuro,

OSCAR 
Ma il re dov'è?

RICCARDO 
(fattosi presso a lui)
Taci, nascondile che qui son io. 

(poi volto rapidamente ad Ulrica)

Or tu, Sibilla, che tutto sai, 
Della mia stella mi parlerai.

SAMUEL, TOM, CORO 
Canta il futuro, canta il futuro!

RICCARDO 
Di' tu se fedele 
Il flutto m'aspetta, 
Se molle di pianto 
La donna diletta 
Dicendomi addio 
Tradì l'amor mio. 
Con lacere vele 
E l'alma in tempesta, 
I solchi so franger 
Dell'onda funesta, 
L'averno ed il cielo 
Irati sfidar. 
Sollecita esplora, 
Divina gli eventi: 
Non possono i fulmin, 
La rabbia de' venti, 
La morte, l'amore 
Sviarmi dal mar.

OSCAR, SAMUEL, TOM, CORO 
Non possono i fulmin, 
La rabbia de' venti, 
La morte, l'amore 
Sviarlo dal mar.

RICCARDO 
Sull'agile prora 
Che m'agita in grembo, 
Se scosso mi sveglio 
Ai fischi del nembo, 
Ripeto fra' tuoni 
Le dolci canzoni, 
Le dolci canzoni 
Del tetto natio, 
Che i baci ricordan 
Dell'ultimo addio, 
E tutte raccendon 
Le forze tua profezia, 
Di ciò che può sorger 
Dal fato qual sia; 
Nell'anime nostre 
Non entra terror.

OSCAR, SAMUEL, TOM, CORO, 
Nell'anime nostre 
Non entra terror.

ULRICA 
Chi voi siate, l'audace parola 
Può nel pianto prorompere un giorno, 
Se chi sforza l'arcano soggiorno 
Va la colpa nel duolo a lavar. 
Se chi sfida il suo fato insolente 
Deve l'onta nel fato scontar.

RICCARDO 
Orsù, amici.

SAMUEL 
Ma il primo chi fia?

OSCAR 
Io.

RICCARDO 
(offrendo la palma ad Ulrica)
L'onore a me cedi.

OSCAR 
E lo sia.

ULRICA 
(solennemente, esaminando la mano)
È la destra d'un grande, vissuto 
Sotto gli astri di Marte.

OSCAR 
Nel vero ella colse.

RICCARDO 
Tacete.

ULRICA 
(staccandosi da lui)
Infelice... Va... mi lascia...
Non chieder di più.

RICCARDO 
Su, prosegui.

ULRICA 
No... lasciami. 

RICCARDO 
Parla.

ULRICA 
(evitando)
Va... Te ne prego.

RICCARDO
Parla!

ULRICA
Te ne prego!

OSCAR, SAMUEL, TOM, CORO 
(a Ulrica)
Eh, finiscila omai.

RICCARDO 
Te lo impongo.

ULRICA 
Ebben, presto morrai.

RICCARDO 
Se sul campo d'onor, 
ti so grado.

ULRICA 
(con più forza)
No... per man d'un amico. 

OSCAR 
Gran Dio! 
Quale orror!

SAMUEL, TOM, CORO 
Quale orror!

ULRICA 
Così scritto è lassù. 

OSCAR, SAMUEL, TOM ,CORO
Quale orror!

RICCARDO 
(guardandosi intorno)
È scherzo od è follia 
Siffatta profezia: 
Ma come fa da ridere 
La lor credulità!

ULRICA 
(passando innanzi a Samuel e Tom)
Ah voi, signori, a queste 
Parole mie funeste 
Voi non osate ridere; 
Che dunque in cor vi sta?

SAMUEL, TOM 
La sua parola è dardo, 
È fulmine lo sguardo, 

OSCAR, CORO 
Ah! Tal fia dunque il fato? 
Ch'ei cada assassinato? 
Al sol pensarci l'anima 
Abbrividendo va...

RICCARDO 
È scherzo od è follia... 

ULRICA
Ah, voi, signori, aqueste parole...

SAMUEL, TOM
La sua parola è dardo, 
È fulmine lo sguardo.
Dal confidente demone
Tutto costei risà...

RICCARDO 
(con vivacità)
Finisci il vaticino. 
Di', chi fia dunque l'uccisor?

ULRICA 
Chi primo 
Tua man quest'oggi stringerà.

RICCARDO
Benissimo.

(offrendo la destra ai circostanti 
che non osano toccare)

Qual è di voi, che provi 
L'oracolo bugiardo? 
Nessuno!

(Renato appare all'entrata)

RICCARDO 
(accorrendo a lui e stringendogli 
la mano)
Eccolo.

TUTTI
È desso!

SAMUEL, TOM 
(ai loro aderenti)
Respiro; 
il caso ne salvò.

CORO 
(contro Ulrica)
L'oracolo mentiva.

RICCARDO 
Sì; perchè la man che stringo 
È del più fido amico mio!

RENATO 
Riccardo!

ULRICA 
(riconoscendo il conte)
Il conte!...

RICCARDO 
(a lei)
Nè chi fossi il genio tuo 
Ti rivelò, nè che voleano al bando 
Oggi dannarti.

ULRICA 
Me?

RICCARDO 
(gettandole una borsa)
T'acqueta e prendi.

ULRICA 
Magnanimo tu sei, ma v'ha fra loro 
Il traditor; più d'uno 
Forse...

SAMUEL, TOM 
Gran Dio!

RICCARDO 
Non più.

SILVANO, CORO 
(da lontano)
Viva Riccardo!

TUTTI
Quai voci?

CORO 
(da lontano)
Viva!

SILVANO
(dal fondo, volto ai suoi)
È lui, ratti movete, è lui: 
Il nostro amico e padre.

(Marinai, uomini e donne del 
popolo s'affollano all'entrata)

Tutti con me chinatevi al suo piede 
E l'inno suoni della nostra fè. 

SILVANO, CORO 
O figlio d'Inghilterra, 
Amor di questa terra! 
Reggi felice, arridano 
Gloria e salute a te.

OSCAR 
Il più superbo alloro 
Che vince ogni tesoro 
Alla tua chioma intrecciano 
Riconoscenza a fè.

RICCARDO 
E posso alcun sospetto 
Alimentar nel petto, 
Se mille cuori battono 
Per immolarsi a me?

RENATO 
Ma la sventura è cosa 
Pur ne' trionfi ascosa, 
Là dove il fato ipocrita 
Veli una rea mercè.

SAMUEL, TOM, ADERENTI 
(fra loro)
Chiude al ferir la via 
Questa servil genia, 
Che sta lambendo l'idolo, 
E che non sa il perchè.

ULRICA 
Non crede al proprio fato 
Ma pur morrà piagato. 
Sorrise al mio presagio 
Ma nella fossa ha il piè.

OSCAR
Ah! Invitato alloro
Che vince ogmo tesoro...

RICCARDO 
E posso alcun sospetto 
Alimentar nel petto...

ULRICA 
Non crede al proprio fato 
Ma pur morrà piagato...

RENATO 
Ma la sventura è cosa 
Pur ne' trionfi ascosa...

SAMUEL, TOM, ADERENTI 
Chiude al ferir la via 
Questa servil genia...

SILVANO, CORO 
O figlio d'Inghilterra, 
Amor di questa terra! 

Escena 2

(Choza de Ulrica. A la izquierda una
chimenea; el fuego está encendido, y
la caldera mágica humea sobre un
trípode. En el mismo lado, la entrada
de una habitación oscura. A la
derecha una escalera que se pierde
en la bóveda y al final de la misma
una puerta secreta. Al fondo, la 
puerta de entrada y una gran
ventana. Hombres y mujeres del
pueblo. Ulrica junto a la mesa; un
muchacho y una jovencita le piden 
la buenaventura)

GENTE DEL PUEBLO
Callad... no debe turbarse el encanto.
El demonio no tardará en hablarle.

ULRICA
Rey del abismo, apresúrate,
precipítate por el éter,
sin lanzar el rayo
penetra mi techo.
Ya tres veces la abubilla
desde lo alto suspiró,
la salamandra ígnea
tres veces silbó...
y de las tumbas el gemido
tres veces me habló etc.

(Ricardo vestido de pescador, 
se adelanta entre la multitud sin 
ser reconocido)

RICARDO
(para sí)
¡Soy el primero en llegar!

GENTE DEL PUEBLO
Atrás, villano.

(él se aleja riendo)

¡Oh, qué tétrico luce todo!

ULRICA
(con exaltación, declamando)
¡Es él, es él! ¡En mis latidos
vuelvo ahora a sentir
volver a encenderse la voluptuosidad
de su tremendo abrazo!
En su mano izquierda tiene
la faz del futuro.
Sonríe a mi conjuro,
la hace otra vez fulgurar:
¡nada, ya nada podrá
esconderse a mi mirada!

(golpea el suelo y desaparece)

TODOS
¡Viva la maga!

ULRICA
(bajo tierra)
¡Silencio, silencio!

SILVANO
(Silvano se abre paso entre el gentío)
Vamos, dejadme paso, 
quiero conocer mi destino. 
Soy siervo del Conde,
soy su marino: 
por él he desafiado la muerte; 
tres lustros de amarga vida he pasado,
tres lustros en los que nada 
se ha hecho por mí.

ULRICA
(reapareciendo)
¿Qué buscas?

SILVANO
Qué suerte me espera por la sangre
que he vertido.

RICARDO
(aparte)
Habla con la franqueza de un soldado.

ULRICA
(a Silvano)
La mano.

SILVANO
¡Tómala.!

ULRICA
(observando la mano)
Alégrate ya:
pronto tendrás oro y un ascenso.

(Ricardo escribe en un papel)

SILVANO
¿Bromeáis?

ULRICA
Vete satisfecho.

RICARDO
(poniéndole en el bolsillo a Silvano,
un papel y una moneda)
Ella no debe mentir.

SILVANO
Un presagio tan fausto 
bien merece una recompensa.

(hurgando en su bolsillo encuentra el
rollo en el que lee )

«Ricardo a su querido
Oficial Silvano».
¡Por Baco!... ¡No sueño!
¡Oro y un ascenso!
¡Viva! ¡Viva!

CORO
¡Viva nuestra Sibila inmortal;
que a todos nos da riquezas y placer!

TODOS
(llaman a la puertecilla)
¡Golpean!

(Ulrica va abrir y entra un siervo)

RICARDO
(aparte)
¡Qué veo, en la puerta secreta,
un criado de Amelia!

CRIADO
(en voz baja a Ulrica,
pero oído por Ricardo)
Escucha: mi señora, 
que espera allí fuera, 
quisiera que le dierais, en secreto, 
la opinión del arcano.

RICARDO
¡Amelia!

ULRICA
Que pase, haré salir a todos.

RICARDO
¡A mí no!

(el criado sale)

ULRICA
Para que pueda responderos
es preciso que primero 
consulte a Satanás; salid, 
dejad que yo escrute en la verdad.

SILVANO, TODOS
Salgamos, 
dejemos que escrute en la verdad.

(Mientras todos se alejan, Ricardo
se esconde. Amelia entra agitada)

ULRICA
¡Salid, salid!

TODOS
Salgamos, salgamos.

ULRICA
¿Qué es lo que os agita así?

AMELIA
Una secreta y amarga
inquietud que el amor despertó...

RICARDO
(aparte)
¡Qué oigo!

ULRICA
¿Y qué buscáis?

AMELIA
¡Paz, arrancarme del pecho a quien 
tan fatal y deseado en él impera!
A aquel que el cielo 
nos puso como gobernante.

RICARDO
(aparte, con viva emoción de alegría)
¿Qué oigo? ¡Alma mía!

ULRICA
El olvido os es posible. 
Conozco unas arcanas gotas 
de una hierba mágica, 
que renueva el corazón. 
Pero quien la necesite 
debe arrancarla con sus propias manos
en lo más denso de la noche. 
Fúnebre es el lugar.

AMELIA
¿Dónde es?

ULRICA
¿Os atrevéis?

AMELIA
(resuelta)
Sí, sea donde sea.

ULRICA
Entonces escuchad:
Al oeste de la ciudad,
allí en el tétrico lugar
donde la luna pálida da
sobre el campo abominado...
¡La hierba echa sus raíces
entre aquellas piedras infames,
donde se expían las culpas
con el último suspiro!...

AMELIA
¡Dios mío! ¡Qué sitio!

ULRICA
¿Ya estáis atónita y temblorosa?

RICARDO
¡Pobre corazón!

ULRICA
¿Os acobardáis?

AMELIA
Estoy helada...

ULRICA
¿Os atreveréis a hacerlo?

AMELIA
Si ese es mi deber
también yo encontraré fuerzas.

ULRICA
¿Esta noche?

AMELIA
Sí

RICARDO
(aparte)
Pero no sola:
pues yo te seguiré.

AMELIA
Concédeme, oh Señor,
la virtud para purificar mi corazón.
Sosiega el inflamado latido 
de mi pecho.

ULRICA
Ve, no tiembles, 
el encanto seca el llanto.
Atrévete y beberás en el elixir
el olvido de tus tormentos...

RICARDO
(aparte)
Ardo, y a seguirla estoy decidido
aunque fuera al fondo abismo, 
con tal que yo respire, Amelia,
el aura de tus suspiros.

VOCES
(desde el fondo)
Hija del Averno, abre la gruta,

(empujan la puerta)

y tarda menos en mostrarte a nosotros.

ULRICA
(a Amelia)
¡Pronto, partid!...¡Adiós!

AMELIA
Esta noche...¡Adiós!

(huye por la puerta secreta)

RICARDO
¡No irás sola: voy a ir contigo!

(Ulrica abre la puerta principal.
Entran Samuel, Tom y sus secuaces,
Óscar, Nobles y ofíciales disfrazados
caprichosamente, a los cuales se une
Ricardo)

SAMUEL, TOM, CORO
Vamos, sibila, súbete al trípode,
preságianos el futuro.

ÓSCAR
Pero, ¿dónde está el Conde?

RICARDO
(se coloca a su lado)
Calla, que ella no sepa que estoy aquí.

(volviéndose Ulrica)

Ahora tú, Sibila, que todo lo sabes,
háblame de mi estrella.

SAMUEL, TOM, CORO
¡Presagia el futuro, presagia el futuro!

RICARDO
Dime tú si leales
las olas me esperan,
si en llanto bañada
la mujer amada
diciéndome adiós
mi amor traicionó.
Con las velas rasgadas
y el alma tempestuosa,
los surcos sé romper
de las olas funestas,
el Averno y el cielo
airados desafiar.
Solicita escruta
y adivina los eventos:
no pueden los rayos,
ni la furia de los vientos,
ni la muerte o el amor
apartarlo del mar.

ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO
No pueden los rayos,
ni la furia de los vientos,
ni la muerte o el amor
apartarlo del mar.

RICARDO
Sobre la ágil proa
que me agita en su regazo,
si me despierto sacudido
por el silbido de la tormenta,
repito entre los truenos
las dulces canciones
de mi solar nativo,
que recuerdan los besos
del último adiós,
y vuelven a encender mi corazón.
Vamos, pues, 
que resuene tu profecía,
pues lo que pueda surgir del destino,
sea lo que sea;
en nuestras almas
no hay sitio para el terror.

ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO, 
En nuestras almas
no hay sitio para el terror.

ULRICA
Quienquiera que seáis, vuestra audaz
palabra en llanto puede transformarse.
El que fuerza la morada del arcano
sus culpas en el dolor deberá pagar,
el que, insolente, desafía a su destino
en su mismo sino expiará la afrenta

RICARDO
¡Ánimo, amigos!

SAMUEL
Pero, ¿quién será el primero?

ÓSCAR
¡Yo!

RICARDO
(tendiendo su mano a Ulrica)
Cédeme el honor.

ÓSCAR
Así sea.

ULRICA
(solemnemente, examinando la mano)
Es la diestra de un gran hombre, 
que ha vivido bajo el signo de Marte.

ÓSCAR
Ha acertado plenamente.

RICARDO
¡Cállate!

ULRICA
(apartándose de él)
Infeliz...¡Vete, déjame, 
no preguntes nada más!

RICARDO
¡Vamos, continúa!

ULRICA
No, ¡déjame!

RICARDO
¡Habla!

ULRICA
(evitándolo)
¡Vete!

RICARDO
¡Habla!

ULRICA
¡No insistas!

ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO
(a ella)
¡Eh, acaba de una vez!

RICARDO
¡Te lo ordeno!

ULRICA
¡Pues bien: pronto morirás!

RICARDO
Si es en el campo del honor, 
te lo agradezco.

ULRICA
(con más fuerza)
No... por manos de un amigo.

ÓSCAR
¡Gran Dios!
¡Qué horror!

SAMUEL, TOM, CORO
¡Qué horror!

ULRICA
¡Así está escrito allí arriba!

ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO
¡Qué horror!

RICARDO
(mirando a su alrededor)
Es broma o es locura
semejante profecía:
¡pero qué risa me da
su credulidad!

ULRICA
(acercándose a Samuel y Tom)
¡Ah, vosotros, señores, vosotros
que no os atrevéis a reíros
de mis funestas palabras!
¿Qué tenéis, pues, en el corazón?

SAMUEL, TOM
Su palabra es un dardo,
su mirada es un rayo.

ÓSCAR Y CORO
¡Ah! ¿Este es, pues, su destino?
¿Que él caiga asesinado?
De sólo pensarlo el alma
se me estremece...

RICARDO
Es broma o es locura...

ULRICA
¡Ah, vosotros, señores, vosotros...

SAMUEL, TOM
Su palabra es un dardo,
su mirada es un rayo.
Por su diabólico confidente
Ella conoce todo...

RICARDO
(con vivacidad)
Acaba tu vaticinio.
Dime, ¿quién será, pues, el asesino?

ULRICA
El primero
que estreche hoy tu mano.

RICARDO
Muy bien.

(ofreciendo su diestra a los que lo
rodean, que no se atreven a tocarla)

¿Quién de vosotros quiere probar
la falsedad del oráculo?
¡Nadie!

(Renato entra)

RICARDO
(yendo hacia Renato le da su diestra
al amigo)
¡Helo aquí!

TODOS
¡Es él!

SAMUEL Y TOM
(a los suyos)
Respiremos tranquilos, 
el azar nos ha salvado.

CORO
(contra Ulrica)
El oráculo ha mentido.

RICARDO
¡Sí, pues la mano que estreché
es la de mi más fiel amigo!

RENATO
¡Ricardo!

ULRICA
(reconociendo al Conde)
¡El Conde!

RICARDO
(a ella)
Tu genio no te reveló quién era yo, 
ni que al exilio querían
hoy condenarte.

ULRICA
¿A mí?

RICARDO
(dándole una bolsa)
Cálmate y toma esto.

ULRICA
Eres magnánimo, pero entre ellos 
hay un traidor, 
quizás más de uno...

SAMUEL Y TOM
¡Gran Dios!

RICARDO
Basta ya.

SILVANO, CORO
(desde lejos)
¡Viva Ricardo!

TODOS
¿Qué voces son esas?

CORO
(desde lejos)
¡Viva!

SILVANO
(desde el fondo, a los suyos)
Es él, venid enseguida, es él:
nuestro amigo y padre.

(marinos, hombres y mujeres del
pueblo se agolpan en la entrada)

¡Inclinaos a sus pies y que suene 
el himno de nuestra lealtad!

SILVANO, CORO
¡Oh, hijo de Inglaterra
amor de esta tierra!
¡Gobierna feliz, y que
la gloria y la salud te sonrían!

ÓSCAR
El más soberbio laurel
que supera cualquier tesoro
en tu cabellera entrelazan
Lealtad y Fe.

RICARDO
¿Y puedo alguna sospecha
alimentar en mi pecho,
cuando mil corazones laten
prestos a sacrificarse por mí?

RENATO
Pero la desventura es algo
que hasta en los triunfos se esconde.
Allí donde el destino hipócrita,
encubre una malvada recompensa.

SAMUEL, TOM, SECUACES,
(aparte)
Nos cierra el camino para herirle
este servil gentío
que danza en torno a su ídolo,
sin siquiera saber por qué.

ULRICA
No cree en su destino
pero morirá cubierto de heridas,
se rió de mi augurio
pero en la fosa tiene un pie.

ÓSCAR
¡Ah! Envidiado laurel,
que supera cualquier tesoro...

RICARDO
¡Ah!¿Y puedo alguna sospecha
alimentar en mi pecho?...

ULRICA
No cree en su destino
y morirá cubierto de heridas...

RENATO
Pero la desventura es algo que hasta
en los triunfos se esconde...

SAMUEL, TOM, SECUACES
Nos cierra el camino para herirle
este servil gentío...

SILVANO Y CORO
¡Oh, hijo de Inglaterra,
amor de esta tierra!

 

ATTO SECONDO


(Campo solitario nei d'intorni di Boston
appiè d'un colle scosceso. A sinistra, nel
basso, biancheggiano due pilastri; la
luna leggermente velata illumina alcuni
punti della scena. Amelia appare dalle
eminenze, s'inginocchia e prega, poi si
alza ed a poco a poco discende dal
colle.)

AMELIA 
Ecco l'orrido campo ove s'accoppia 
Al delitto la morte! 
Ecco là le colonne... 
La pianta è là, verdeggia al piè. 
S'inoltri! 
Ah, mi si aggela il core! 
Sino il rumor de' passi miei, qui tutto 
M'empie di raccapriccio e di terrore! 
E se perir dovessi? 
Perire! 
Ebben! quando la sorte mia,
Il mio dover tal è, s'adempia, e sia!

(Fa per avviarsi)

Ma dall'arido stelo divulsa 
Come avrò di mia mano quell'erba, 
E che dentro la mente convulsa 
Quell'eterea sembianza morrà, 
Che ti resta, perduto l'amor... 
Che ti resta, mio povero cor!
Ah! chi piange, 
qual forza m'arretra? 
M'attraversa la squallida via? 
Su, coraggio... 
e tu fatti di pietra, 
Non tradirmi, dal pianto ristà; 
O finisci di battere e muor, 
T'annienta, mio povero cor!

(S'ode un tocco d'ore)

Mezzanotte! - Ah, che veggio? una testa 
Di sotterra si leva... 
e sospira! 
Ha negli occhi il baleno dell'ira 
E m'affissa e terribile sta!

(Cade in ginocchio)

Deh! 
mi reggi, m'aita, o Signor, 
Miserere d'un povero cor!

RICCARDO 
(uscendo improvvisamente)
Teco io sto.

AMELIA 
Gran Dio!

RICCARDO 
Ti calma!

AMELIA 
Ah!

RICCARDO 
Di che temi?

AMELIA 
Ah, mi lasciate... 
Son la vittima che geme... 
Il mio nome almen salvate... 
O lo strazio ed il rossore 
La mia vita abbatterà.

RICCARDO 
Io lasciarti? No, giammai; 
Nol poss'io; che' m'arde in petto 
Immortal di te l'affetto.

AMELIA 
Conte, abbiatemi pietà.

RICCARDO 
Così parli a chi t'adora? 
Pietà chiedi, e tremi ancora? 
Il tuo nome intemerato, 
L'onor tuo sempre sarà.

AMELIA 
Ma, Riccardo, io son d'altrui... 
Dell'amico più fidato...

RICCARDO 
Taci, Amelia...

AMELIA 
Io son di lui, 
Che daria la vita a te.

RICCARDO 
Ah crudele, e mel rammemori, 
Lo ripeti innanzi a me! 
Non sai tu che se l'anima mia 
Il rimorso dilacera e rode, 
Quel suo grido non cura, non ode, 
Sin che l'empie di fremiti amor?... 
Non sai tu che di te resteria, 
Se cessasse di battere il cor! 
Quante notti ho vegliato anelante! 
Come a lungo infelice lottai! 
Quante volte dal cielo implorai 
La pietà, che tu chiedi da me! 
Ma per questo ho potuto un instante, 
Infelice, non viver di te?

AMELIA 
Ah! deh, soccorri tu, cielo, all'ambascia 
Di chi sta fra l'infamia e la morte: 
Tu pietoso rischiara le porte 
Di salvezza all'errante mio piè. 

(a Riccardo)

E tu va, ch'io non t'oda, mi lascia: 
Son di lui, che il suo sangue ti diè.

RICCARDO 
La mia vita... 
l'universo, per un detto...

AMELIA 
Ciel pietoso!

RICCARDO 
Di' che m'ami...

AMELIA 
Va, Riccardo!

RICCARDO 
Un sol detto...

AMELIA 
Ebben, sì, t'amo... 

RICCARDO 
M'ami, Amelia!

AMELIA 
Ma tu, nobile, 
Me difendi dal mio cor!

RICCARDO 
(fuori di sè)
M'ami, m'ami!... 
oh sia distrutto 
Il rimorso, l'amicizia 
Nel mio seno: estinto tutto, 
Tutto sia fuorchè l'amor!
Oh, qual soave brivido 
L'acceso petto irrora! 
Ah, ch'io t'ascolti ancora 
Rispondermi così! 
Astro di queste tenebre 
A cui consacro il core: 
Irradiami d'amore 
E più non sorga il di!

AMELIA 
Ahi! sul funereo letto 
Ov'io sognava spegnerlo, 
Gigante torna in petto 
L'amor che mi feri! 
Chè non m'è dato in seno 
A lui versar quest'anima? 
O nella morte almeno 
Addormentarmi qui?

RICCARDO 
Amelia, tu m'ami?

AMELIA 
Sì... t'amo.

RICCARDO 
Irradiami d'amor! 
Tu m'ami, Amelia? 
Oh, qual soave brivido ecc.

 (La luna illumina sempre più)

AMELIA 
Ahimè! S'appressa alcun!

RICCARDO 
Chi giunge in questo 
Soggiorno della morte? 

(fatti pochi passi)

Ah, non m'inganno...

(Si vede Renato)

Renato!

AMELIA 
(abbassando il velo atterrita)
Il mio consorte!

RICCARDO 
(incontrando Renato)
Tu qui?

RENATO 
Per salvarti da lor, che celati 
Lassù, t'hanno in mira.

RICCARDO 
Chi son?

RENATO 
Congiurati.

AMELIA 
O ciel!

RENATO 
Trasvolai nel manto serrato, 
Così che m'han preso per un dell'agguato, 
E intesi taluno proromper: 
L'ho visto, è il Conte; 
un'ignota beltade è con esso. 
Poi altri qui volto: 
Fuggevole acquisto! 
S'ei rade la fossa, 
se il tenero amplesso 
Troncar di mia mano repente saprò.

AMELIA 
(fra sè)
Io muoio...

RICCARDO 
(a lei)
Fa core.

RENATO 
(coprendolo col suo mantello)
Ma questo il do. 

(poi additandogli un viottolo a destra)

E bada, 
lo scampo t'è libero là.

RICCARDO 
(Prende per mano Amelia)
Salvarti degg'io...

AMELIA 
(sottovoce a lui)
Me misera! Va...

RENATO 
(passando ad Amelia)
Ma voi non vorrete segnarlo, o signora, 
Al ferro spietato!

(Dilegua nel fondo e va a 
vedere se s'avanzano)

AMELIA 
(a Riccardo)
Deh, solo t'invola.

RICCARDO 
Che qui t'abbandoni?...

AMELIA 
T è libero ancora 
Il passo, deh, fuggi...

RICCARDO 
E lasciarti qui sola 
Con esso? No, mai! piuttosto morrò.

AMELIA 
O fuggi, o che il velo 
dal capo torrò.

RICCARDO 
Che dici?

AMELIA 
Risolvi.

RICCARDO 
Desisti.

AMELIA 
Lo vo'.

(Riccardo esita, ma ella rinnova 
l'ordine colla mano)

(fra sè)

Salvarlo a quest'alma se dato sarà,
Del fiero suo fato più tema non ha.

(Al ricomparire di Renato, il Conte 
gli va incontro)

RICCARDO 
(solennemente)
Amico, 
gelosa t'affido una cura: 
L'amor che mi porti garante mi sta.

RENATO 
Affidati, imponi.

RICCARDO 
(indicando Amelia)
Promettimi, giura 
Che tu l'addurrai, velata, in città, 
Nè un detto, nè un guardo su essa trarrai.

RENATO 
Lo giuro.

RICCARDO 
E che tocche le porte, n'andrai 
Da solo all'opposto.

RENATO 
Lo giuro, e sarà. 

AMELIA 
(sommessamente a Riccardo)
Odi tu come fremono cupi 
Per quest'aura gli accenti di morte? 
Di lassù, da quei negri dirupi 
Il segnal de' nemici partì. 
Ne' lor petti scintillano d'ira... 
E già piomban, t'accerchiano fitti... 
Al tuo capo già volser la mira... 
Per pietà, va, t'invola di qui.

RENATO 
(staccandosi dal fondo ove stava
esplorando)
Fuggi, fuggi, per l'orrida via 
Sento l'orma dei passi spietati. 
Allo scambio dei detti esecrati 
Ogni destra la daga brandi, 
Va, ti salva, o che il varco all'uscita 
Qui fra poco serrarsi vedrai; 
Va, ti salva; del popolo è vita, 
Questa vita che getti così.

AMELIA
Di lassù, 
da quei negri dirupi...

RICCARDO 
(fra sè)
Traditor, congiurati son essi 
Che minacciano il vivere mio? 
Ah, l'amico ho tradito pur io . . . 
Son colui che nel cor lo ferì! 
Innocente, sfidati li avrei: 
Or d'amore colpevole... fuggo. 
La pietà del Signore su lei 
Posi l'ale, protegga i suoi di!

AMELIA, RENATO 
Va, fuggi, ti salva, va, fuggi

AMELIA
Odi tu come fremono cupi...

RENATO
Fuggi, fuggi, per l'orrida via...

(Riccardo esce)

RENATO
Seguitemi.

AMELIA 
Mio Dio!

RENATO 
Perchè tremate? 
Fida scorta vi son, l'amico accento 
Vi risollevi il cor!

(Dalle alture compariscono Samuel 
e Tom con seguito)

SAMUEL, TOM, CORO 
(dall'alto)
Avventiamoci su lui, 
Ché scoccata è l'ultim'ora.

AMELIA 
Eccoli!

RENATO 
Presto. Appoggiatevi a me.

AMELIA 
Morir mi sento.

SAMUEL, TOM, CORO 
Il saluto dell'aurora 
Pel cadavere sarà.

SAMUEL 
(a Tom)
Scerni tu quel bianco velo 
Onde spicca la sua dea?

TOM 
Sì precipiti dal cielo 
All'inferno.

RENATO 
(forte)
Chi vi là?

SAMUEL 
Non è desso!

TOM 
O furor mio!

CORO 
Non è il conte?

RENATO 
No, son io 
Che dinanzi a voi qui sta.

TOM 
Il suo fido!

SAMUEL 
Men di voi 
Fortunati fummo noi; 
Chè il sorriso d'una bella 
Stemmo indarno ad aspettar.

TOM 
Io per altro il volto almeno 
Vo' a quest'Iside mirar.

(Alcuni dei suoi rientrano con 
fiaccole accese)

RENATO 
(colla mano sull'elsa)
Non un passo: se l'osate 
Traggo il fero...

SAMUEL 
Minacciate?

TOM 
Non vi temo.

(La luna è in tutto il suo splendore)

AMELIA 
O ciel, aita!

CORO 
(verso Renato)
Giù l'acciaro!

RENATO 
Traditori!

TOM 
(Va per instrappare il velo ad Amelia)
Vo' finirla...

RENATO 
(snudando la spada)
E la tua vita 
Quest'insulto pagherà.

AMELIA 
No; fermatevi...

(Nell'atto che tutti s'avventano 
contro Renato, Amelia fuori di sè, 
inframmettendosì, lascia cadere il velo)

RENATO 
(colpito)
Che!... Amelia! 

SAMUEL, TOM, CORO 
Lei!... Sua moglie!

AMELIA 
O ciel! pietà!

CORO
Sua moglie!

AMELIA 
O ciel! pietà!

RENATO 
Amelia!

SAMUEL 
Ve', se di notte qui colla sposa 
L'innamorato campion si posa 
E come al raggio lunar del miele 
Sulle rugiade corcar si sa!

SAMUEL, TOM 
Ah! ah! ah! 
E che baccano sul caso strano 
E che commenti per la città! 

RENATO 
(fisso alla via onde fuggi Riccardo)
Così mi paga se l'ho salvato! 
Ei m'ha la donna contaminato!
Per lui non posso levar la fronte, 
Sbranato il cor per sempre m'ha!

AMELIA 
A chi nel mondo crudel più mai, 
Misera Amelia, ti volgerai?... 
La tua spregiata lacrima, quale, 
Qual man pietosa rasciugherà?

SAMUEL, TOM, CORO 
Ah! ah! ah! 
E che baccano sul caso strano 
E che commenti per la città! 
Ve', 
la tragedia mutò in commedia.

RENATO 
(Si avvicina a Samuel e Tom 
e risolutamente dice loro)
Converreste a casa mia 
Sul mattino di domani?

SAMUEL 
Forse ammenda aver chiedete?

RENATO 
No, ben altro in cor mi sta.

SAMUEL 
Che vi punge?

RENATO 
Lo saprete se verrete.

SAMUEL, TOM 
E ci vedrai. 

(nell'uscire seguiti dai loro)

Dunque andiam: per vie diverse 
L'un dall'altro s'allontani.

SAMUEL, TOM, CORO 
Il mattino di domani 
Grandi cose apprenderà. 
Andiam, andiam. 
Ve', la tragedia mutò in commedia. 
Ah! ah! ah! ecc.

RENATO 
(Rimasto solo con Amelia, le dice
fremendo)
Ho giurato che alle porte 
V'addurrei della città. 

AMELIA 
(fra sè)
Come sonito di morte 
La sua voce al cor mi va!

SAMUEL, TOM, CORO 
(in lontananza)
Ah! ah! ah! 

RENATO 
Andiam! Andiam!

AMELIA 
Oh no! pietà!

SAMUEL, TOM, CORO 
(fuori scena)
E che baccano sul caso strano ecc. 
ACTO SEGUNDO


(Campo solitario en los alrededores
de Boston, en el lugar donde se
ajusticia a los condenados. Es de
noche. A la izquierda se vislumbran
dos columnas. Amelia aparece en lo
alto de la colina, se arrodilla y reza,
luego se alza y poco a poco desciende
de la altura.)

AMELIA
¡He aquí el horrendo campo donde 
se unen el delito y la muerte!
He allí las columnas...
La planta está allí, verdea a sus pies.
Adelante.
¡Ah, se me hiela el corazón!
¡Hasta el rumor de mis pasos...
todo me llena de espanto y terror!
¿Y si debiera perecer?
¡Morir! Pues bien, 
si esa es mi suerte,
si ese es mi deber... ¡que así sea!

(inicia su camino)

Cuando con mi mano haya arrancado
esa hierba de su árido tallo,
y dentro de mi mente convulsa
haya muerto esa etérea imagen,
¿qué te quedará, ya perdido el amor...
qué te quedará, 
pobre corazón mío?
¡Oh! ¿Quién llora, qué fuerza 
me hace retroceder impidiéndome
seguir el desolado camino?
¡Vamos, ánimo!... Sé fuerte,
no me traiciones, cesa el llanto;
o bien deja de latir y muere,
¡aniquílate, pobre corazón mío!

(tocan las campanas)

¡Medianoche! Ah, ¿qué veo? 
¡Una cabeza surge de debajo 
de la tierra... y suspira!
¡Tiene en sus ojos el relámpago 
de la ira y me mira, terrible!

(cae de rodillas)

¡Ay de mí! 
¡Dame fuerzas, ayúdame, oh Señor,
ten piedad de mi pobre corazón!

RICARDO
(saliendo de repente)
Estoy contigo.

AMELIA
¡Gran Dios!

RICARDO
¡Cálmate!

AMELIA
¡Ah!

RICARDO
¿Qué temes?

AMELIA
Ah, déjame...
Soy una víctima que gime...
Salvad al menos mi buen nombre...
O el dolor y la vergüenza
acabarán con mi vida.

RICARDO
¿Dejarte yo? No, jamás; no puedo,
pues en mi pecho arde 
un inmortal amor por ti.

AMELIA
Conde, tened piedad de mí.

RICARDO
¿Qué dices? ¿A quien te adora
pides piedad, y aún tiemblas ante él?
Tu nombre inmaculado
será siempre un motivo de honor.

AMELIA
Pero, Ricardo, yo soy de otro...
De tu amigo más fiel...

RICARDO
Calla, Amelia...

AMELIA
Yo soy de él,
que daría la vida por ti.

RICARDO
¡Ah, cruel, y me lo recuerdas,
lo repites ante mí!
¿No sabes que, aunque mi alma
está desgarrada por el remordimiento,
no atiende a su grito ni lo oye, pues 
la llenan los ardores del amor?
¿No sabes que seguiría siendo tuyo
incluso si cesara de latir mi corazón?
¡Cuántas noches ha velado anhelante!
¡Cuán largamente he luchado, infeliz!
¡Cuántas veces imploré al cielo
la piedad que tú me pides!
Pero, a pesar de esto, ¿he podido, 
infeliz, por un instante, vivir sin ti?

AMELIA
¡Ah! Socorre cielo, la angustia de
quien está entre la infamia y la muerte
Tú, piadoso, ilumina las puertas
de la salvación a mis errantes pasos.

(a Ricardo)

Y tú vete, que no te oiga, déjame...
soy de él, que su sangre te ha dado.

RICARDO
Mi vida... 
el universo, por una palabra...

AMELIA
¡Cielo misericordioso!

RICARDO
Dime que me amas...

AMELIA
¡Vete, Ricardo!

RICARDO
Una sola palabra...

AMELIA
Pues bien, sí, te amo...

RICARDO
¡Me amas, Amelia!

AMELIA
¡Pero tú, con nobleza,
defiéndeme de mi corazón!

RICARDO
(fuera de sí)
¡Me amas, Amelia!... 
¡Oh, que sean destruidos
el remordimiento y la amistad
en mi pecho: que todo se extinga,
todo salvo el amor!
¡Oh, qué suave estremecimiento
riega mi encendido pecho!
¡Ah, déjame oír otra vez
que me respondes así!
Astro de estas tinieblas
a que consagro el corazón:
¡irrádiame con tu amor
y que ya no surja el día!

AMELIA
¡Ay, sobre el fúnebre lecho
en que soñaba extinguirlo,
vuelve agitado a mi pecho
el amor que me hirió!
¿Por qué no me es concedido
entregarle mi alma?
¿O al menos en la muerte
adormecerme aquí?

RICARDO
¡Amelia! ¿tú me amas?

AMELIA
Sí... te amo.

RICARDO
¡Inúndame de amor!
¿Me amas Amelia?
Ah, sobre el fúnebre lecho...

(La luna se ilumina cada vez más.)

AMELIA
¡Ay de mí! ¡Alguien se acerca!

RICARDO
¿Quién llega a esta
morada de la muerte?...

(da algunos pasos)

¡Ah, ¡no me engaño!

(se ve a Renato)

¡Renato!

AMELIA
(bajándose el velo aterrorizada)
¡Mi esposo!

RICARDO
(yendo a su encuentro)
¡Tú aquí!

RENATO
Para salvarte de los que, escondidos
allí arriba, te acechan.

RICARDO
¿Quiénes son?

RENATO
Conjurados.

AMELIA
¡Oh, cielos!

RENATO
Pasé raudo, envuelto en mi capa...
me han tomado por uno de ellos.
Oí a uno decir: 
"Lo he visto: es el Conde; 
una desconocida beldad está con él".
Luego, otro, mirando aquí: 
"¡Una efímera conquista!
Él ya casi toca la fosa, 
mi mano sabrá de pronto
truncar el tierno abrazo".

AMELIA
(aparte)
Me muero...

RICARDO
(a ella)
¡Valor!

RENATO
(dando su capa a Ricardo)
Toma mi capa.

(enseñándole un sendero)

Y ten cuidado; 
por allí tienes vía libre.

RICARDO
(toma a Amelia de la mano)
Debo salvarte...

AMELIA
(en voz baja, a él)
¡Pobre de mí! Vete...

RENATO
(acercándose a Amelia)
¡Señora, no querrás entregarlo, 
al despiadado puñal!

(va hacia el fondo para ver
si se aproximan)

AMELIA
(a Ricardo)
¡Ah, escapa solo!

RICARDO
¿Que te abandone aquí?...

AMELIA
Aún tienes el camino libre, 
ah, huye...

RICARDO
¿Y dejarte aquí sola con él? 
¡No, nunca! Antes moriré.

AMELIA
O huyes o me quitaré el velo 
de la cabeza.

RICARDO
¿Qué dices?

AMELIA
¡Decídete!

RICARDO
¡Desiste!

AMELIA
¡Lo exijo!

(Ricardo vacila, pero ella repite 
la orden con la mano)

(para sí)

Si a mi alma le es dado salvarle
a su feroz destino ya no deberá temer.

(al reaparecer Renato, el Conde 
va a su encuentro)

RICARDO
(a Renato, solemnemente)
Amigo, 
te confío un delicado cometido:
el amor que me tienes es mi garantía.

RENATO
Confía en mí, ordena.

RICARDO
(señalando a Amelia)
Prométeme, jura
que la llevarás, velada, a la ciudad,
sin dirigirle la palabra, ni mirarla.

RENATO
Lo juro.

RICARDO
Y que llegados a las puertas, te irás,
solo, en la dirección opuesta.

RENATO
Lo juro, así será.

AMELIA
(en voz baja, a Ricardo)
¿Oyes cómo susurran sombríos
por el aire los acentos de muerte?
De allá arriba, de aquellos peñascos
ha partido la señal de los enemigos.
Sus pechos centellean de ira...
Ya caen sobre ti, te rodean...
Ya apuntan a tu cabeza...
Por piedad, vete, escapa de aquí.

RENATO
(viniendo del fondo, donde estaba
explorando)
¡Huye! ¡huye! por la horrible senda
oigo sus despiadados pasos.
Diciéndose execrables palabras
cada diestra su daga empuñó.
¡Vete! o muy pronto verás cerrarse 
el único camino hacia la salida.
¡Sálvate! es la vida del pueblo
la que expones así.

AMELIA
De allá arriba, 
de aquellos negros peñascos...

RICARDO
(para sí))
¿Traidores, conjurados, son los
que amenazan mi vida?
También yo traicioné al amigo...
¡Soy aquel que en el corazón lo hirió!
Si fuera inocente, los desafiaría:
ahora, culpable de amor... huyo.
¡Que la piedad del Señor pose sus alas
sobre ella y proteja sus días!

AMELIA, RENATO
Ah, ¡huye!... ¡sálvate!... ¡vete, huye!

AMELIA
¿Oyes cómo susurran sombríos...?

RENATO
¡Huye! ¡huye!, por la horrible senda...

(Ricardo sale)

RENATO
¡Seguidme!

AMELIA
¡Dios mío!

RENATO
¿Por qué tembláis?
Soy vuestra fiel escolta, 
¡que mi voz os reconforte el corazón!

(En lo alto aparecen Samuel, Tom
y sus secuaces.)

CORO
(desde arriba)
Lancémonos sobre él,
que ya ha sonado su última hora.

AMELIA
Ahí están.

RENATO
De prisa. Apoyaos en mí.

AMELIA
Me siento morir.

CORO
El saludo de la aurora
será para su cadáver.

SAMUEL
(a Tom)
¿Distingues ese blanco velo
en el que se destaca su diosa?

TOM
Que se precipite del cielo
al infierno.

RENATO
(en voz alta)
¿Quién va?

SAMUEL
¡No es él!

TOM
¡Maldición!

CORO
¿No es el Conde?

RENATO
No, soy yo
quien está ante vosotros.

TOM
¡Su amigo fiel!

SAMUEL
Nosotros fuimos
menos afortunados que vos;
ya que la sonrisa de una bella dama
en vano hemos esperado.

TOM
Yo, sin embargo, al menos
quiero ver el rostro de esa Isis.

(Algunos de los suyos se acercan con
antorchas encendidas.)

RENATO
(con la mano en la espada)
¡No deis ni un paso!: si os atrevéis
desenvainaré mi acero...

SAMUEL
¿Nos amenazáis?

TOM
No os temo.

(La luna está en todo su esplendor.)

AMELIA
¡Oh, cielo, ayúdame!

CORO
(hacia Renato)
Baja la espada...

RENATO
¡Traidores!

TOM
(hacia Amelia para quitarle el velo)
Quiero acabar con esto...

RENATO
(sacando su espada)
Y con tu vida
pagarás este insulto.

AMELIA
¡No; deteneos...!

(cuando todos se lanzan contra
Renato, Amelia, fuera de sí, se
interpone y deja caer su velo.)

RENATO
(impresionado)
¿Qué? ¡Amelia!

CORO
¡Ella! ¡Ella! ¡Su mujer!

AMELIA
¡Oh, cielos! ¡Piedad!

CORO
¡Su mujer!

AMELIA
¡Oh, cielos! ¡Piedad!

RENATO
¡Amelia!

SAMUEL
¡Ved cómo de noche con su esposa
el enamorado héroe pasea,
y bajo los melosos rayos lunares
sabe tenderse sobre el rocío!

SAMUEL, TOM
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!
¡Cuánto alboroto por el extraño caso,
cuántos chismes habrá en la ciudad!

RENATO
(mirando por donde huye Ricardo)
¡Así me paga el haberlo salvado!
¡Ha deshonrado a mi mujer!
¡Por él no podré ir con la frente alta,
me ha destrozado el corazón!

AMELIA
¿Hacia quién en este mundo cruel,
pobre Amelia, te dirigirás?...
¿Qué mano, qué piadosa mano,
enjugará tus despreciadas lágrimas?

SAMUEL, TOM, CORO
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!
¡Cuánto alboroto por el extraño caso
cuántos chismes habrá en la ciudad!
Mirad: 
la tragedia se transformó en comedia.

RENATO
(acercándose a Samuel y Tom
resueltamente les dice:)
¿Vendríais a mi casa
mañana por la mañana?

SAMUEL
¿Acaso queréis pedir un desagravio?

RENATO
No, en algo muy distinto pienso.

SAMUEL
¿Qué es lo que os preocupa?

RENATO
Si venís, lo sabréis.

SAMUEL, TOM
Allí nos verás,

(mientras salen)

Así pues, vayámonos, 
pero por caminos diferentes.

SAMUEL, TOM, CORO
La mañana por la mañana
grandes cosas se conocerán.
Vamos, vamos.
Mirad, la tragedia...
¡Ja, ja,ja!...

RENATO
(que se ha quedado solo con Amelia,
le dice encolerizado.)
He jurado que os llevaría
a las puertas de la ciudad.

AMELIA
(aparte)
¡Como el sonido de la muerte
su voz me llega al corazón!

SAMUEL, TOM, CORO
(a lo lejos)
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!...

RENATO
¡Vámonos!

AMELIA
¡Oh, no! ¡piedad!

SAMUEL, TOM, CORO
(fuera de escena)
Cuánta algazara...

 

ATTO TERZO


Quadro 1

(Una stanza da studio nell'abitazione di
Renato. Sovra un caminetto di fianco
due vasi di bronzo, rimpetto a cui la
biblioteca. Nel fondo v'ha un magnifico
ritratto del conte Riccardo in piedi, e,
nel mezzo della scena, una tavola.
Entrano Renato a Amelia)

RENATO 
(deposta la spada e chiusa la porta)
A tal colpa è nulla il pianto, 
Non la terge e non la scusa. 
Ogni prece è vana ormai; 
Sangue vuolsi, e tu morrai.

AMELIA 
Ma se reo, se reo soltanto 
È l'indizio che m'accusa? 

RENATO 
Taci, adultera!

AMELIA 
Gran Dio!

RENATO 
Chiedi a lui misericordia. 

AMELIA 
E ti basta un sol sospetto? 
E vuoi dunque il sangue mio? 
E m'infami, e più non senti 
Né giustizia, né pietà?

RENATO 
Sangue vuolsi, e tu morrai.

AMELIA 
Un istante, è ver l'amai 
Ma il tuo nome non macchiai. 
Sallo Iddio, che nel mio petto 
Mai non arse indegno affetto.

RENATO 
(ripigliando la spada)
Hai finito? Tardi è omai... 
Sangue vuolsi, e tu morrai.

AMELIA 
Ah! mi sveni!... ebbene sia... 
Ma una grazia...

RENATO 
Non a me. 
La tua prece al ciel rivolgi.

AMELIA 
(genuflessa)
Solo un detto ancora a te. 
M'odi, l'ultimo sarà.
Morrò, ma prima in grazia, 
Deh! mi consenti almeno 
L'unico figlio mio 
Avvincere al mio seno. 
E se alla moglie nieghi 
Quest'ultimo favor, 
Non rifiutarlo ai prieghi 
Del mio materno cor. 
Morrò, ma queste viscere 
Consolino i suoi baci, 
Or che l'estrema è giunta 
Dell'ore mie fugaci. 
Spenta per man del padre, 
La man ei stenderà 
Sugli occhi d'una madre 
Che mai più non vedrà!

RENATO 
(additandole, senza guardarla, un uscio)
Alzati; là tuo figlio 
A te concedo riveder. Nell'ombra 
E nel silenzio, là, 
Il tuo rossore e l'onta mia nascondi.

(Amelia esce)

Non è su lei, nel suo 
Fragile petto che colpir degg'io. 
Altro, ben altro sangue a terger dessi 
L'offesa!... 

(fissando il ritratto)

Il sangue tuo! 
E lo trarrà il pugnale 
Dallo sleal tuo core, 
Delle lagrime mie vendicator!
Eri tu che macchiavi quell'anima, 
La delizia dell'anima mia; 
Che m'affidi e d'un tratto esecrabile 
L'universo avveleni per me! 
Traditor! che compensi in tal guisa 
Dell'amico tuo primo la fé! 
O dolcezze perdute! O memorie 
D'un amplesso che l'essere india!... 
Quando Amelia sì bella, sì candida 
Sul mio seno brillava d'amor! 
È finita, non siede che l'odio 
E la morte nel vedovo cor! 
O dolcezze perdute, o speranze d'amor!

(Samuel e Tom entrano salutando
Renato freddamente)

RENATO 
Siam soli. Udite. 
Ogni disegno vostro m'è noto. 
Voi di Riccardo la morte volete.

TOM 
È un sogno.

RENATO 
(mostrando alcune carte che ha sul
tavolo)
Ho qui le prove!

SAMUEL 
(fremendo)
Ed ora la trama 
al conte tu svelerai?

RENATO 
No, voglio dividerla.

SAMUEL, TOM 
Tu scherzi.

RENATO 
E non co' detti: 
Ma qui col fatto struggerò i sospetti. 
Io son vostro, 
compagno m'avrete 
Senza posa a quest'opra di sangue. 
Arra il figlio vi sia.
L'uccidete se vi manco!

SAMUEL 
Ma tal mutamento 
È credibile appena.

RENATO 
Qual fu la cagion non cercate. 
Son vostro 
per la vita dell'unico figlio!

SAMUEL 
Ei non mente.

TOM 
No, non mente.

RENATO 
Esitate? 

SAMUEL, TOM 
Non più.

RENATO, SAMUEL, TOM 
Dunque l'onta di tutti sol una, 
Uno il cor, la vendetta sarà, 
Che tremenda, repente, digiuna 
Su quel capo esecrato cadrà!

RENATO 
D'una grazia vi supplico.

SAMUEL 
E quale?

RENATO 
Che sia dato d'ucciderlo a me.

SAMUEL 
No, Renato: 
l'avito castello 
A me tolse, e tal dritto a me spetta.

TOM 
Ed a me cui spegneva il fratello, 
Cui decenne agonia di vendetta 
Senza requie divora, qual parte 
Assegnaste?

RENATO 
Chetatevi, solo 
Qui la sorte decidere de'.

(Prende un vaso dal camino e lo colloca 
sulla tavola. Samuel scrive tre nomi e vi 
getta dentro i biglietti. Entra Amelia)

E chi viene? 

(incontrandola)

Tu?...

AMELIA 
V'è Oscarre che porta 
Un invito del conte.

RENATO 
(fremente)
Di lui!... 
Che m'aspetti. 

(ad Amelia)

E tu resta, lo dei: 
Poi che parmi che il cielo t'ha scorta.

AMELIA 
(fra sè)
Qual tristezza m'assale, qual pena! 
Qual terribile lampo balena!

RENATO 
(additando sua moglie a Samuel e Tom)
Nulla sa: non temete. Costei 
Esser debbe anzi l'auspice lieto.

(ad Amelia traendola verso la tavola)

V'ha tre nomi in quell'urna: un ne tragga 
L'innocente tua mano.

AMELIA 
(tremante)
E perchè?

RENATO 
(fulminandola con lo sguardo)
Obbedisci: non chieder di più.

AMELIA 
Non è dubbio; 
il feroce decreto 
Mi vuol parte ad un'opra di sangue.

(Con mano tremante estrae dal vaso un
biglietto che suo marito passa a Samuel)

RENATO 
Qual è dunque l'eletto?

SAMUEL 
(con dolore)
Renato.

RENATO 
(con esaltazione)
Il mio nome! O giustizia del fato; 
La vendetta mi deleghi tu! 

AMELIA 
Di Riccardo la morte si vuole! 
Non celar le crudeli parole! 
Su quel capo snudati dall'ira 
I lor ferri scintillano già!

RENATO, SAMUEL, TOM 
Sconterà dell'America il pianto 
Lo sleal che ne fece suo vanto. 
Se trafisse, soccomba trafitto, 
Tal mercede pagata gli va!

RENATO 
(alla porta)
Il messaggio entri.

(Entra Oscar)

OSCAR 
(verso Amelia)
Alle danze questa sera, se gradite, 
Con lo sposo, il mio signore 
Vi desidera... 

AMELIA 
(turbata)
Nol posso.

RENATO 
Anche il conte vi sarà?

OSCAR 
Certo.

SAMUEL, TOM 
(fra loro)
O sorte!

RENATO 
(al paggio, ma guardando i compagni)
Tanto invito 
so che valga.

OSCAR 
È un ballo in maschera 
Splendidissimo!

RENATO 
(fra sè)
Benissimo! 

(accennando Amelia)

Ella meco interverrà.

AMELIA 
Gran Dio!

SAMUEL, TOM 
(fra loro)
E noi pur, se da quell'abito 
Più spedito il colpo va. 

OSCAR 
Ah! di che fulgor, che musiche 
Esulteran le soglie, 
Ove di tante giovani 
Bellezze il fior s'accoglie, 
Di quante altrice palpita 
Questa gentil città!

AMELIA 
(fra sè)
Ed io medesma, io misera, 
Lo scritto inesorato 
Trassi dall'urna complice, 
Pel mio consorte irato: 
Su cui del cor più nobile 
Ferma la morte sta.

RENATO 
(fra sè)
Là fra le danze esanime 
La mente mia sel pinge... 
Ove del proprio sangue 
Il pavimento tinge. 
Spira, dator d'infamie, 
Senza trovar pietà.

SAMUEL, TOM 
(fra loro)
Una vendetta in domino 
È ciò che torna all'uopo. 
Fra l'urto delle maschere 
Non fallirà lo scopo; 
Sarà una danza funebre 
Con pallide beltà.

OSCAR
Di che fulgor, che musiche...

RENATO
Là, fra le danze...

AMELIA 
(fra sè)
Prevenirlo potessi, 
e non tradir lo sposo mio!

OSCAR 
Regina della festa sarete.

AMELIA 
(fra sè)
Forse potrallo Ulrica...

(frattanto Renato, Samuel e Tom
rapidamente in disparte)

SAMUEL, TOM 
E qual costume indosserem?

RENATO 
Azzurra la veste, e da vermiglio 
Nastro le ciarpe al manco lato attorte.

SAMUEL, TOM 
E qual accento a ravvisarci?

RENATO 
(sottovoce)
"Morte!" 

AMELIA 
Prevenirlo potessi!

OSCAR 
Regina sarete!

RENATO, SAMUEL, TOM 
Morte!
ACTO TERCERO


Escena 1

(En un estudio en casa de Renato.
Sobre una chimenea hay dos 
jarrones de bronce y frente a ella , 
la biblioteca. Al fondo hay un 
magnífico retrato de cuerpo entero 
del Conde Ricardo y en el centro 
una mesa. Entran Renato y Amelia)

RENATO
(deja la espada y cierra la puerta)
Ante tal culpa de nada sirve el llanto,
ni la limpia ni la excusa.
Toda súplica es ya vana;
debe haber sangre: tú morirás.

AMELIA
¡Pero si sólo es culpable, 
el indicio que me acusa!

RENATO
¡Calla, adúltera!

AMELIA
¡Gran Dios!

RENATO
Pídele a Él misericordia.

AMELIA
¿Y te basta con la sola sospecha?
¿Y quieres, pues, mi sangre?
¿Y me insultas? 
¿Ya no sientes ni justicia ni piedad?

RENATO
¡Debe haber sangre, tú morirás!

AMELIA
Un instante, es verdad, lo amé,
Pero tu nombre nunca manché.
Sabe Dios que en mi pecho
jamás ardió un indigno afecto,

RENATO
(tomando la espada)
¿Has terminado? Es tarde ya...
¡Debe haber sangre: tú morirás!

AMELIA
¡Ah! ¡Mátame!... Así sea...
Pero concédeme una gracia...

RENATO
No me la pidas a mí.
Dirige tus súplicas al cielo.

AMELIA
(de rodillas)
Déjame decirte sólo una palabra.
Escúchame, será la última.
Moriré, pero antes, ah,
concédeme al menos la gracia
de estrechar contra mi seno
a mi único hijo.
Y si a la esposa niegas
este último favor,
no lo deniegues a las súplicas
de mi materno corazón.
Moriré. Pero que este cuerpo mío
consuelen sus besos,
ahora que ha llegado el fin
de mis horas fugaces.
¡Muerta por las manos de su padre!
¡Su mano él extenderá
sobre los ojos de una madre
a las que nunca más verá!

RENATO
(Señalando, sin mirarla, una puerta)
¡Levántate!
Te concedo volver a ver a tu hijo. 
En la sombra y en el silencio, allí,
tu vergüenza y mi ultraje esconde.

(Amelia sale)

No es sobre ella, en su
frágil pecho donde yo debo golpear.
¡Otra, otra sangre muy distinta 
debe limpiar la ofensa!... 

(mirando al retrato)

¡Tu sangre! 
¡Y la hará brotar de tu desleal corazón
el puñal vengador de mis lágrimas!
Has sido tú quien ensució ese alma,
¡confiaba en ella, y de pronto,
el universo se ha envenenado para mí!
¡Traidor! ¡De este modo pagas
la fidelidad de tu mejor amigo!
¡Oh, dulzuras perdidas! 
¡Oh, recuerdos de un abrazo 
que divinizaba al ser!...
¡Cuando Amelia, tan bella,
sobre mi pecho resplandecía de amor!
¡Todo ha terminado, no quedan más
que odio y muerte en mi corazón!
¡Oh, dulzuras perdidas!
¡Oh, esperanzas de amor!

(Samuel y Tom entran saludando
fríamente a Renato)

RENATO
Estamos solos. ¡Escuchad!
Conozco todos vuestros planes.
Queréis matar a Ricardo.

TOM
Estáis soñando.

RENATO
(mostrándoles algunos papeles 
que tiene sobre la mesa)
¡Aquí tengo las pruebas!

SAMUEL
(encolerizado)
Y ahora
¿revelaras la conjura al Conde?

RENATO
No, quiero tomar parte en ella.

SAMUEL, TOM
¡Bromeas!

RENATO
Y no con palabras: sino con hechos
destruiré vuestras sospechas.
Soy de los vuestros, 
me tendréis como compañero
en esta empresa de sangre.
Tomad a mi hijo como rehén.
Si os fallo, ¡matadlo!

SAMUEL
Pero este cambio
es apenas creíble.

RENATO
No busquéis la causa, 
¡Soy de los vuestros
por la vida de mi único hijo!

SAMUEL
No miente.

TOM
No, no miente.

RENATO
¿Dudáis?

SAMUEL, TOM
Ya no.

RENATO, SAMUEL, TOM
¡Pues el ultraje de todos es sólo uno
y uno el corazón, así sea la venganza,
que, tremenda, repentina, ansiosa,
sobre su execrada cabeza caerá!

RENATO
Una gracia os suplico.

SAMUEL
¿Cuál?

RENATO
Tener el privilegio de matarlo.

SAMUEL
No, Renato: 
él me arrebató el castillo paterno.
Ese derecho me corresponde.

TOM
A mi hermano asesinó,
y diez años de vengadora agonía
me han devorado sin descanso...
¿Qué papel me asignáis?

RENATO
Calmaos, sólo la suerte 
debe decidir aquí.

(Toma un jarrón de la chimenea y lo
coloca sobre la mesa. Samuel escribe
tres nombres y echa los papeles )

¿Quién viene?...

(Entra Amelia).

¿Tú?...

AMELIA
Está aquí Óscar.
Trae una invitación del Conde.

RENATO
(encolerizado)
¡De él!...
¡Que espere!

(a Amelia)

Y tú, quédate aquí:
Pues parece que el cielo te ha elegido.

AMELIA
(aparte)
¡Qué tristeza me embarga, qué pena!
¡Qué terrible rayo me amenaza!

RENATO
(Señalando a su mujer)
No sabe nada, no temáis. Más bien
ella será el favorable augur.

(A Amelia, llevándola hacia la mesa)

En esa urna hay tres nombres: 
tu mano inocente debe sacar uno.

AMELIA
(temblando)
¿Por qué?

RENATO
(fulminándola con la mirada)
Obedece, y no hagas preguntas.

AMELIA
No hay duda; con feroz mandato
quiere que tome parte 
en una empresa de sangre.

(saca un papel del jarrón y su marido
se lo pasa a Samuel)

RENATO
¿Quién es, pues, el elegido?

SAMUEL
(con pesar)
Renato.

RENATO
(exaltado)
¡Mi nombre! ¡Oh, justicia del destino,
en mí delegas tu venganza!

AMELIA
¡Ah! ¡Quieren la muerte del Conde!
¡No lo ocultan sus crueles palabras!
¡Sobre su cabeza, locos de ira,
ya centellean sus aceros!

RENATO, SAMUEL, TOM
Expiará el llanto de América
el desleal que de él se jactó.
Si asesinó, que caiga asesinado.
¡Debe pagar ese precio!

RENATO
(en la puerta)
Que entre el mensajero.

(Entra Óscar).

ÓSCAR
(hacia Amelia)
Al baile de esta noche, si os place,
con vuestro esposo, mi señor
os invita ... a

AMELIA
(turbada)
No puedo.

RENATO
¿Estará también el Conde?

ÓSCAR
Ciertamente.

SAMUEL, TOM
(entre sí)
¡Oh, que suerte!

RENATO
(al paje, mirando a sus compañeros)
Aprecio en lo que vale
semejante invitación.

ÓSCAR
Es un baile de máscaras,
¡una espléndida fiesta!

RENATO
(aparte)
¡Muy bien!

(señalando a Amelia)

Ella vendrá conmigo.

AMELIA
¡Gran Dios!

SAMUEL, TOM
(aparte)
Y nosotros también, 
pues el disfraz facilitará el golpe.

ÓSCAR
¡Ah, con qué fulgor, con qué música
exultarán las salas,
en las que se acogerá
la belleza en flor de tantas jóvenes,
como las que, altivas, 
hacen palpitar a esta gentil ciudad!

AMELIA
(aparte)
Y yo misma, pobre de mí,
saqué de la urna cómplice, 
la inexorable sentencia,
para mi airado esposo:
en ella está escrita
la muerte del más noble corazón.

RENATO
(aparte)
Allí, entre las danzas, exánime
mi mente lo imagina...
Donde con su propia sangre
el suelo teñirá.
El causante de la infamia morirá
sin encontrar piedad.

SAMUEL, TOM
(entre sí)
Una venganza encubierta
es lo que se necesita.
Entre la multitud de las máscaras
el golpe no fallará;
será una danza fúnebre
con pálidas beldades.

ÓSCAR
Con qué fulgor, con qué música...

RENATO
Allí, entre las danzas...

AMELIA
(aparte)
¡Si pudiera prevenirlo, 
sin traicionar a mi esposo!

ÓSCAR
Seréis la reina de la fiesta.

AMELIA
(aparte)
Quizás Ulrica podría hacerlo...

(En tanto Renato, Samuel y Tom
se apartan a un lado.)

SAMUEL, TOM
¿Y qué traje nos pondremos?

RENATO
Una vestimenta azul, y de cinta roja
la chalina atada del lado izquierdo.

SAMUEL, TOM
¿Y cuál será la contraseña?

RENATO
(en voz baja)
"¡Muerte!"

AMELIA
¡Si pudiera prevenirle!

ÓSCAR
¡Seréis la reina!

RENATO, SAMUEL, TOM
¡Muerte!
 
Quadro 2

(Tavola coll'occorrente per iscrivere; 
nel fondo un gran cortinaggio 
che scoprirà la festa da ballo)

RICCARDO 
(solo)
Forse la soglia attinse, 
E posa alfin. L'onore 
Ed il dover fra i nostri petti han rotto 
L'abisso. Ah, sì, Renato 
Rivedrà l'Inghilterra... e la sua sposa 
Lo seguirà Senza un addio, l'immenso 
Mar ne separi... e taccia il core.

(Scrive e nel momento di apporre 
la firma lascia cader la penna)

Esito ancor? ma, o ciel, non lo degg'io?

(Sottoscrive e chiude il foglio in seno)

Ah, l'ho segnato il sacrifizio mio!
Ma se m'è forza perderti 
Per sempre, o luce mia, 
A te verrà il mio palpito 
Sotto qual ciel tu sia. 
Chiusa la tua memoria 
Nell'intimo del cor.
Ed or qual reo presagio 
Lo spirito m'assale, 
Che il rivederti annunzia 
Quasi un desio fatale... 
Come se fosse l'ultima 
Ora del nostro amor?

(musica di dentro)

Ah! dessa è là... 
potrei vederla... ancora 
Riparlarle potrei... 
Ma no: ché tutto or mi strappa da lei.

(Oscar entra con un foglio in mano)

OSCAR 
Ignota donna 
questo foglio diemmi. 
È pel Conte, diss'ella; a lui lo reca 
E di celato.

(Riccardo legge il foglio)

RICCARDO 
(dopo letto)
Che nel ballo alcuno 
Alla mia vita attenterà, sta detto. 
Ma se m'arresto, 
Ch'io pavento diran. Nol vo': nessuno 
Pur sospettarlo de'. 

(a Oscar)

Tu va: t'appresta, 
E ratto per gioir meco alla festa.

(Oscar esce; Riccardo rimasto solo
vivamente prorompe)

Sì, rivederti, Amelia, 
E nella tua beltà, 
Anco una volta l'anima 
D'amor mi brillerà.

Quadro 3

(Già all'aprirsi delle cortine una
moltitudine d'invitati empie la scena. Il
maggior numero è in maschera, alcuni
in domino, altri in costume di gala a viso
scoperto. Chi va in traccia, chi evita, 
chi ossequia e chi persegue. Tutto spira
magnificenza ed ilarità)

CORO 
Fervono amori e danze 
Nelle felici stanze, 
Onde la vita è solo 
Un sogno lusinghier. 
Notte de' cari istanti, 
De' palpiti e de' canti, 
Perché non fermi 'l volo 
Sull'onda del piacer?

(Samuel, Tom e i loro aderenti in
domino azzurro col cinto vermiglio. 
Renato nello stesso costume s'avanza
lentamente)

SAMUEL 
(additando Renato a Tom)
Altro de' nostri è questo.

(e fattosi presso a Renato sottovoce)

"Morte!"

RENATO 
(amaramente)
Sì, morte! 
Ma non verrà.

SAMUEL, TOM 
Che parli?

RENATO 
Qui l'aspettarlo è vano.

SAMUEL 
Come?

TOM 
Perché?

RENATO 
Vi basti saperlo altrove.

SAMUEL 
O sorte ingannatrice!

TOM 
(fremente)
Sempre ne sfuggirà di mano!

RENATO 
Parlate basso; 
alcuno lo sguardo a noi fermò.

SAMUEL 
E chi?

RENATO 
Quello a sinistra 
dal breve domino.

(Si disperdono, ma Renato viene 
inseguito da Oscar in maschera)

OSCAR 
(a Renato)
Più non ti lascio, o maschera; 
mal ti nascondi.

RENATO 
(scansandolo)
Eh via!

OSCAR 
(inseguendolo sempre, con vivacità)
Tu se' Renato. 

RENATO 
(spiccandogli la maschera)
E Oscarre tu sei.

OSCAR 
Qual villania!

RENATO 
Ma bravo, 
e ti par dunque convenienza questa 
Che mentre il sire dorme, 
tu scivoli alla festa?

OSCAR 
Il re è qui...

RENATO 
(trasalendo)
Che!... dove?

OSCAR 
L'ho detto...

RENATO 
Ebben!... qual è?

OSCAR 
Non vel dirò!...

RENATO 
Gran cosa!

OSCAR 
(voltandogli le spalle)
Cercatelo da voi.

RENATO 
(con accento amichevole)
Orsù!

OSCAR 
È per fargli il tiro 
che regalaste a me?

RENATO 
Via, calmati: 
almen dirmi del suo costume puoi?

OSCAR 
(scherzando)
Saper vorreste 
Di che si veste, 
Quando l'è cosa 
Ch'ei vuol nascosa. 
Oscar lo sa, 
Ma nol dirà, 
Tra là là là là 
Là là là là.
Pieno d'amor 
Mi balza il cor, 
Ma pur discreto 
Serba il segreto. 
Nol rapirà 
Grado o beltà, 
Trà là là là 
Là là là là.

(Gruppi di maschere e coppie danzanti
attraversano il dinanzi della scena e 
separano Oscar da Renato)

CORO 
Fervono amori e danze 
Nelle felici stanze, 
Onde la vita è solo 
Un sogno lusinghier.

RENATO 
(raggiungendolo di nuovo)
So che tu sai distinguere 
gli amici suoi.

OSCAR 
V'alletta interrogarlo, 
e forse celiar con esso un po'?

RENATO 
Appunto.

OSCAR 
E compromettere di poi 
chi ve l'ha detto?

RENATO 
M'offendi. 
È confidenza 
che quanto importi so.

OSCAR 
Vi preme assai?

RENATO 
Degg'io di gravi cose ad esso, 
Pria che la notte inoltri, qui favellar. 
Su te farò cader la colpa, 
se non mi fia concesso.

OSCAR 
Dunque...

RENATO 
Fai grazia a lui, 
se parli, e non a me.

OSCAR 
(più dappresso e rapidamente)
Veste una cappa nera, 
con roseo nastro al petto.

(Fa per andarsene)

RENATO 
Una parola ancora.

OSCAR
(dileguandosi tra la folla)
Più che abbastanza ho detto.

CORO 
Fervono amori e danze ecc.
 
Escena 2

(Gabinete del Conde. Mesa con útiles
de escritura; gran cortinaje, que más
tarde descubrirá el baile)

RICARDO
(solo)
Quizás ella logró ya la paz.
El honor y el deber han abierto 
un abismo en nuestros corazones. 
Renato volverá a ver Inglaterra... 
y su esposa lo seguirá. 
Que el inmenso océano nos separe... 
y acalle nuestro corazón.

(escribe, y en el momento de firmar
deja caer la pluma)

¿Dudo aún? Pero...¿no debo hacerlo?

(firma y se guarda el papel)

¡Ah, ya he firmado mi sacrificio!
Pero si es forzoso que te pierda
para siempre, oh luz mía,
hasta a ti llegarán mis latidos
bajo cualquier cielo que estés,
encerrado tu recuerdo
en lo más íntimo del corazón.
Y ahora, ¿qué aciago presagio 
me asalta el espíritu,
que el volver a verte anuncia,
casi un deseo fatal...
como si fuera la última
hora de nuestro amor?

(música desde dentro)

¡Ah! Ella está allí ... 
podría volver a verla... 
podría hablarle otra vez...
Pero no: todo ahora me separa de ella.

(Entra Óscar con una carta).

ÓSCAR
Una mujer desconocida 
me dio este papel.
"Es para el Conde", dijo; 
"llévaselo a él y en secreto".

(Ricardo lee el papel)

RICARDO
(una vez leído)
Dice que en el baile alguien
atentará contra mi vida.
Pero si no voy dirán que tengo miedo.
No quiero: 
nadie debe sospecharlo.

(a Óscar)

Tú ve, prepárate rápido, 
para disfrutar conmigo en la fiesta.

(Óscar sale; Ricardo, solo,
exclama vivamente)

Sí, volver a verte, Amelia,
y en tu belleza,
una vez más en el alma
me brillará el amor.

Escena 3

(Una rica sala de baile. Alegres
músicas preludian las danzas, y al
abrirse las cortinas una multitud 
de invitados llena ya la escena. La
mayor parte lleva máscaras. Los
sirvientes son negros, y todo exhala
magnificencia e hilaridad)

INVITADOS 
Bullen amores y danzas
en las felices estancias,
donde la vida es sólo
un sueño halagador.
Noche de dulces instantes,
de latidos y de cantos,
¿por qué no detienes tu vuelo
sobre la ola del placer?

(Samuel, Tom y sus secuaces
en dominó azul con la faja roja.
Renato, con el mismo traje, se
adelanta lentamente)

SAMUEL
(mostrando Renato a Tom)
Ese es otro de los nuestros.

(acercándose a Renato, en voz baja)

"Muerte"

RENATO
(amargamente)
¡Sí, muerte!
Pero no vendrá.

SAMUEL, TOM
¿Qué dices?

RENATO
Es vano esperarle aquí.

SAMUEL
¿Cómo?

TOM
¿Por qué?

RENATO
Os baste saber que está en otra parte.

SAMUEL
¡Oh, suerte engañadora!

TOM
(encolerizado)
¡Siempre se nos escapa de las manos!

RENATO
Hablad en voz baja; 
alguien se ha fijado en nosotros.

SAMUEL
¿Quién?

RENATO
Aquel de la izquierda, 
de dominó corto.

(Se separan, pero Renato es seguido
por Óscar, enmascarado.)

ÓSCAR
(A Renato)
Ya no te dejaré, máscara;
te escondes muy mal.

RENATO
(esquivándole)
¡Eh, vete!

ÓSCAR
(con vivacidad)
Tú eres Renato.

RENATO
(arracándole la máscara a Óscar)
Y tú Óscar.

ÓSCAR
¡Qué grosería!

RENATO
¡Muy bien! 
¿Y a ti te parece correcto 
que mientras el Conde duerme,
tú te escapas a la fiesta?

ÓSCAR
El Conde está aquí...

RENATO
(sorprendido)
¿Qué?... ¿Dónde?

ÓSCAR
Ya lo he dicho...

RENATO
¡Bien!... ¿Quién es?

ÓSCAR
¡No os lo diré!...

RENATO
¡Vaya tontería!

ÓSCAR
(dándole la espalda)
Buscadle vos mismo.

RENATO
(amistosamente)
¡Vamos!

ÓSCAR
¿Es para hacerle 
la misma mala pasada que a mí?

RENATO
Vamos, cálmate: ¿podrías decirme
de qué va disfrazado?

ÓSCAR
(bromeando)
Saber quisierais
de qué se viste,
cuando esa es cosa
que él quiere ocultar.
Óscar lo sabe,
pero no lo dirá,
tra, la, la, la,
la, la, la, la.
Lleno de amor
me brinca el corazón,
pero, discreto,
mantiene el secreto.
No se lo arrebatará
ni cargo ni beldad,
tra, la, la, la,
la, la, la, la.

(Grupos de máscaras y parejas que
danzan pasan por delante de la
escena y separan a Óscar de Renato.)

INVITADOS
Bullen amores y danzas
en las felices estancias,
donde la vida es sólo
un sueño halagador

RENATO
(alcanzándole de nuevo)
Sé que tú sabes distinguir 
a sus amigos.

ÓSCAR
¿Deseas interrogarle,
y quizás bromear un poco con él?

RENATO
Justamente.

ÓSCAR
¿Y luego comprometer 
a quien os lo ha dicho?

RENATO
Me ofendes.
Sé muy bien cuanto 
vale una confidencia.

ÓSCAR
¿Es muy urgente?

RENATO
Debo hablar con él, aquí,
de graves cosas.
Sobre ti haré caer la culpa,
si no me lo facilitas.

ÓSCAR
Pues...

RENATO
Si hablas, 
le haces un favor a él, no a mí.

ÓSCAR
(más de cerca y rápidamente)
Viste una capa negra,
con una cinta rosa en el pecho.

(empieza a alejarse)

RENATO
Todavía una palabra más.

ÓSCAR
(escabulléndose entre la multitud)
Ya he dicho más que suficiente.

INVITADOS
Bullen amores y danzas, etc.

(Danzatori e danzatrici s'intrecciano 
al proscenio; Renato scorge lontano 
taluno de'suoi e scompare di là. Poco dopo,
al volger delle coppie nel fondo, 
Riccardo in domino nero con nastro
rosa, s'affaccia pensieroso, e dietro 
a lui Amelia in domino bianco)

AMELIA 
(sottovoce in modo da non 
essere riconosciuta)
Ah! perchè qui! fuggite...

RICCARDO 
Sei quella dello scritto?

AMELIA 
La morte qui v'accerchia...

RICCARDO 
Non penetra nel mio petto il terror.

AMELIA 
Fuggite, fuggite, 
o che trafitto cadrete qui!

RICCARDO 
Rivelami il nome tuo.

AMELIA 
Gran Dio! Nol posso.

RICCARDO 
E perchè piangi... 
mi supplichi atterrita? 
Onde cotanta senti pietà della mia vita?

AMELIA 
(tra singulti che svelano la sua 
voce naturale)
Tutto, per essa, tutto il sangue mio darei!

RICCARDO 
Invan ti celi, 
Amelia: quell'angelo tu sei!

AMELIA 
(con disperazione)
T'amo, sì, t'amo, e in lagrime 
A' piedi tuoi m'atterro, 
Ove t'anela incognito 
Della vendetta il ferro. 
Cadavere domani 
Sarai sei qui rimani: 
Salvati, va, mi lascia, 
Fuggi dall'odio lor.

RICCARDO 
Sin che tu m'ami, Amelia, 
Non curo il fato mio, 
Non ho che te nell'anima, 
E l'universo oblio. 
Né so temer la morte, 
Perché di lei più forte 
È l'aura che m'inebria 
Del tuo divino amor.

AMELIA 
Dunque vedermi vuoi 
D'affanno morta e di vergogna?

RICCARDO 
Salva ti vo'. 
Domani con Renato andrai... 

AMELIA 
Dove?

RICCARDO 
Al natio tuo cielo.

AMELIA 
In Inghilterra! 

RICCARDO 
Mi schianto il cor... 
ma partirai... ma, addio.

AMELIA 
Riccardo!

RICCARDO 
Ti lascio, Amelia.

AMELIA 
Riccardo!

RICCARDO 
(Si, stacca, ma dopo pochi 
passi tornando a lei con tutta l'anima)
Anco una volta addio.

AMELIA 
Ahimè!

RICCARDO 
L'ultima volta, addio!

AMELIA, RICCARDO 
Addio!

RENATO 
(Lanciatosi inosservato tra loro, 
trafigge Riccardo)
E tu ricevi il mio!

RICCARDO 
Ahimè!

AMELIA 
(d'un grido)
Soccorso!

OSCAR 
(accorrendo a lui)
O ciel! 
Ei trucidato!

(Entrano da tutte le parti dame, 
ufficiali e guardie)

ALCUNI 
Da chi?

ALTRI 
Dov'è l'infame?

OSCAR 
(accennando Renato)
Eccol!...

(Tutti lo circondano e gli strappano 
la maschera.

AMELIA, OSCAR, CORO 
Renato!

CORO 
Ah! Morte, infamia, 
Sul traditor! 
L'acciaro lo laceri Vendicator!

RICCARDO 
No, no... lasciatelo.

(a Renato)

Tu... m'odi ancor.
Ella è pura, 
in braccio a morte 
Te lo giuro, Iddio m'ascolta; 
Io che amai la tua consorte 
Rispettato ho il suo candor.

(gli dà il foglio)

A novello incarco asceso 
Tu con lei partir dovevi . . . 
Io l'amai, ma volli illeso 
Il tuo nome ed il suo cor! 

AMELIA 
O rimorsi dell'amor 
Che divorano il mio cor, 
Fra un colpevole che sanguina 
E la vittima che muor!

OSCAR 
O dolor senza misura, 
O terribile sventura! 
La sua fronte è tutta rorida 
Già dell'ultimo sudor!

RENATO 
Ciel! che feci! 
e che m'aspetta 
Esecrato sulla terra!...
Di qual sangue e qual vendetta 
M'assetò l'infausto error!

RICCARDO 
Grazia a ognun; signor qui sono: 
Tutti assolve il mio perdono.

(Samuel e Tom occupano sempre 
il fondo della scena)

TUTTI
Cor sì grande e generoso 
Tu ci serba, 
o Dio pietoso: 
Raggio in terra a noi miserrimi 
È del tuo celeste amor!

RICCARDO 
Addio per sempre, miei figli... 

AMELIA, OSCAR, RENATO
SAMUEL, TOM 
Ei muore!

RICCARDO 
Addio... diletta América...
Addio... miei figli... per sempre... 
Ah!... ohimè!... io moro!... miei figli... 
Per sem... Addio.

(Riccardo cade e spira)

TUTTI 
Notte d'orror!

(Los danzarines se entrecruzan
en el proscenio; Renato ve a lo lejos
a uno de los suyos y desaparece en
esa dirección. Poco después, aparece
Ricardo, en dominó negro con una
cinta rosa y detrás de él Amelia en
dominó blanco.)

AMELIA
(En voz baja, de forma que 
no sea reconocida)
¡Ah! ¿Por qué estáis aquí? ¡Huid!...

RICARDO
¿Eres la del escrito?

AMELIA
Aquí os espera la muerte...

RICARDO
El miedo no penetra en mi pecho.

AMELIA
¡Huid, huid, o aquí
caeréis herido de muerte!

RICARDO
Revélame tu nombre.

AMELIA
¡Gran Dios! No puedo.

RICARDO
¿Y por qué lloras... 
y me suplicas aterrorizada?
¿A qué se debe tanta piedad?

AMELIA
(entre sollozos que revelan
su verdadera voz)
¡Por tu vida daría toda mi sangre!

RICARDO
En vano te ocultas, 
Amelia: ¡ese ángel eres tú!

AMELIA
(con desesperación)
Te amo y bañada en lágrimas
a tu pies me postro,
en el mismo lugar donde escondido,
te aguarda el acero de la venganza.
Mañana serás un cadáver
si aquí te quedas.
¡Sálvate, vete, déjame,
huye de su odio!

RICARDO
Desde que tú me amas, Amelia,
no me preocupa mi destino,
sólo a ti tengo en mi alma,
y al universo olvido.
No sé temer a la muerte,
porque más fuerte que ella,
es el aura que me embriaga
de tu divino amor.

AMELIA
¿Quieres, entonces, verme
muerta de angustia y vergüenza?

RICARDO
¡Quiero salvarte!
Mañana con Renato partirás...

AMELIA
¿A dónde?

RICARDO
A tu cielo natal.

AMELIA
¡A Inglaterra!

RICARDO
Se me rompe el corazón... 
pero partirás ... adiós.

AMELIA
¡Ricardo!

RICARDO
¡Te dejo Amelia!

AMELIA
¡Ricardo!

RICARDO
(se aparta, pero después de pocos
pasos vuelve a ella apasionadamente)
¡Una vez más, adiós!

AMELIA
¡Ay de mí!

RICARDO
¡Por última vez, adiós!

AMELIA, RICARDO
¡Adiós!

RENATO
(lanzándose inadvertidamente 
entre ellos, apuñala a Ricardo)
¡Y tú recibe el mío!

RICARDO
¡Ay!

AMELIA
(con un grito)
¡Socorro!

ÓSCAR
(corriendo hacia él)
¡Oh, cielos!
¡Ha sido asesinado!

(acuden de todas partes Damas,
Oficiales y Guardias)

INVITADOS
¿Por quién?

OTROS
¿Dónde está el infame?

ÓSCAR
(señalando a Renato)
¡Ese es!

(Todos lo rodean y le arrancan
la máscara.)

TODOS
¡Renato!

INVITADOS
¡Ah! ¡Muerte, infamia, 
sobre el traidor!
¡Que lo desgarre el acero vengador!

RICARDO
No, no... Dejadle.

(a Renato)

Óyeme todavía.
Ella es pura: 
en los brazos de la muerte te lo juro,
Dios me escucha:
yo, que he amado a tu esposa,
he respetado su candor.

(le da el papel)

Ascendido a un nuevo cargo
con ella debías partir...
¡Yo la amé, pero quise conservar
ilesos tu nombre y su corazón!

AMELIA
¡Oh, remordimientos de amor
que devoran mi corazón,
entre un culpable manchado de sangre
y la víctima que muere!

ÓSCAR
¡Oh, dolor sin medida,
oh, terrible desventura!
¡Su frente está ya rociada
con el último sudor!

RENATO
¡Cielos! ¿Qué he hecho? 
¡Y qué me espera
execrado sobre la tierra!...
¡De qué sangre y de qué venganza
me dio sed el infausto error!

RICARDO
Perdón para todos; aquí soy el señor:
a todos absuelve mi perdón.

(Samuel y Tom ocupan siempre
el fondo de la escena)

TODOS
Consérvanos, oh Dios piadoso,
un corazón tan grande y generoso:
¡Él es un rayo en la tierra, 
para nosotros miserables,
de tu celeste amor!

RICARDO
Adiós para siempre, hijos míos...

AMELIA, ÓSCAR, RENATO
SAMUEL Y TOM
¡Se muere!

RICARDO
Adiós... querida América...
Adiós... para siempre... hijos míos.
¡Ay de mí!... ¡Me muero!... 
Hijos míos...para siempre... adiós.

(Ricardo cae y expira)

TODOS
¡Noche de horror!